È stata approvata lo scorso 27 gennaio, dalla Sezione di controllo della Corte dei conti per la Regione siciliana, la relazione sul funzionamento del servizio 118 di emergenza-urgenza. L’indagine riguardava le misure adottate dall’Amministrazione regionale per ovviare alle criticità riscontrate dalla stessa Sezione di controllo nel sistema di gestione del servizio 118 (delibera 2/2008), riguardanti in particolare l’aumento del numero delle ambulanze (da 157 a 280) e degli autisti soccorritori (da 1570 a 3009 unità) con conseguente anomala lievitazione dei costi.
Nonostante l’approvazione della relazione presentata, relativa all’intera riorganizzazione del servizio, la Corte siciliana ha osservato il permanere di alcune criticità non del tutto superate. Fra queste, in primo luogo, la previsione di un utile di impresa che la Regione dovrà corrispondere al precedente gestore per tutto il periodo transitorio della gestione. E, in secondo luogo, l'esistenza di contenziosi a riguardo di pretese di compensi per lavoro straordinario che, seppure contestati dalla Regione, lasciano permanere il rischio di eventuale soccombenza (circa 42 mln di euro).
Fra le raccomandazioni della Corte figurano poi, innanzitutto l’esigenza di “evitare in modo assoluto ulteriori assunzioni di personale”, in considerazione della consistenza dell’organico già in esubero rispetto alle esigenze del servizio, e la necessità di fissare precise regole da seguire all’atto dell’acquisizione dei beni strumentali. Dovrà quindi essere prevista l’obbligatorietà della procedura di evidenza pubblica nella scelta del contraente fornitore, nonché un’ampia attività preliminare di valutazione al fine di individuare sempre la soluzione (leasing, acquisto etc.) economicamente più conveniente sulla base di costi standard (attraverso, ad esempio, il ricorso a Consip).