“I toni accesi di pochi medici hanno creato un attrito con gli infermieri che non ha ragione di esistere in Emilia Romagna, e tanto meno a Modena, dove la collaborazione tra medici e infermieri è sempre stata ottima e importante per garantire la migliore assistenza possibile ai cittadini”. A intervenire,
alla vigilia della grande manifestazione promossa a Bologna dall’Ipasvi in risposta alle
polemiche sollevate da alcuni Ordini dei Medici dell’Emilia Romagna sulle nuove procedure per l'intervento di infermieri sulle ambulanze del 118, è
Nicolino D’Autilia, presidente dell'Ordine Medici di Modena, che vuole fare chiarezza sul ruolo ricoperto dall’Ordine da lui guidato nella vicenda.
D’Autilia precisa, anzitutto, che “non è avvenuta alcuna convocazione né aperto alcun provvedimento disciplinare nei confronti di alcun medico” per avere redatto i documenti incriminati che regolamentano l'intervento di infermieri sulle ambulanze del 118, attribuendo al personale infermieristico compiti di diagnosi, prescrizione e somministrazione di farmaci soggetti a controllo del medico (questa è l’ipotesi di accusa sollevata da alcuni Ordini dei Medici, quello di Bologna in primis).
“Alcun colleghi di Modena – spiega il presidente a
Quotidiano Sanità - hanno chiesto di approfondire il caso. A questo scopo all’inizio dell’estate abbiamo chiesto alla Asl di acquisire i protocolli di intervento, che ci sono stati consegnati a settembre. Questi documenti sono stati portati al primo consiglio utile dell’Ordine, dove si è deciso di istituire un gruppo di lavoro composto da 5 membri del Consiglio per analizzare i protocolli e riferire sui loro contenuti nel prossimo Consiglio. Ci confronteremo e se emergeranno aree di criticità o punti che richiedono chiarezza, lo faremo emergere e ne discuteremo. Ma in un clima di assoluta serenità e collaborazione con la Asl e con le professioni sanitarie. Tutto qui. Nessuna denuncia, nessun provvedimento disciplinare, nessuna guerra agli infermieri”.
D’Autilia definisce “naturale” la “rapida e incredibile evoluzione” compiuta dalle professioni sanitarie negli ultimi 20 anni. “Tutte le professioni tendono a crescere. È una evoluzione in linea con l’innovazione tecnologica e alle scoperte scientifiche che hanno determinato la nascita di nuove specializzazioni. La nascita e l’evoluzione di figure professionali di assoluto rilievo per la maggiore tutela possibile della salute dei cittadini fa parte in maniera naturale di questo contesto”. A determinare certi cambiamenti, ricorda il presidente di Modena, c’è anche “la necessità, nell’attuale momento di crisi economica, di trovare la migliore soluzione organizzativa possibile a garantire qualità dell’assistenza e sostenibilità del sistema”. E D’Autilia non ha nulla in contrario al fatto che questa soluzione veda attribuire un ruolo importante agli infermieri. “Io sono stato, con altri colleghi, tra i fondatori dell’Assistenza domiciliare integrata a Modena, per la quale abbiamo definito in maniera molto chiara e precisa funzioni e ruoli dell’assistenza infermieristica. Il progetto ha funzionato in maniera ottimale e gli infermieri sono risorsa insostituibile dell’assistenza domiciliare”.
Come il presidente dell’Ordine dei medici di Bologna,
Giancarlo Pizza, e il presidente dell’Ordine dei medici di Ravenna, Stefano Falcinelli, anche D’Autilia ritiene però fondamentale che insieme alle funzioni e ai ruoli siano “chiaramente definite anche le responsabilità, anche a livello giuridico”.