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QS Edizioni - mercoledì 15 maggio 2024

Regioni e Asl

Lazio. Zingaretti illustra le tre alternative all’ospedale: domicilio, centro nacscite o casa maternità. Ecco le regole da seguire

immagine 28 dicembre - Arrivano nuove regole per chi non volesse dare alla luce il proprio bambino in ospedale. Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, sul suo blog, descrive tutte le alternative. L’obiettivo è quello di promuovere ulteriormente una serie di percorsi che favoriscano una libera e consapevole scelta delle diverse modalità di assistenza. L'offerta è indirizzata a donne con gravidanza a basso rischio. IL DECRETO.
La regione Lazio presenta le alternative al parto in ospedale. E lo fa direttamente il presidente della Regione Nicola Zingaretti che oggi sul suo blog ha pubblicato un lungo post con tutte le alternative e le regole da seguire per chi non vuole partorire in ospedale. Non solo a csa, ma anche nei centri nascita o nelle case della maternità, con l’assistenza delle ostetriche.
 
Sono tutti luoghi alternativi all’ospedale, che Zingaretti assicura essere "ugualmente sicuri grazie alle nuove regole introdotte dalla Giunta". “L’obiettivo – si legge sul blog del governatore del Lazio - è quello di promuovere ulteriormente una serie di percorsi che favoriscano una libera e consapevole scelta delle diverse modalità di assistenza. L’offerta è indirizzata a donne con gravidanza a basso rischio”.

Ecco, nel dettaglio, le tre alternative proposte. Innanzitutto il parto a domicilio. Chi sceglie la propria casa come luogo del lieto evento deve farlo preferibilmente entro le prime 32 settimane di età gestazionale. Presa la decisione ci sarà un primo incontro con l’ostetrica che avrà lo scopo di informare la partoriente sul tipo di assistenza che può essere offerta a domicilio. Allo stesso tempo, l’ostetrica verificherà se l’abitazione dove la donna intende programmare il parto sia idonea, sia dal punto di vista delle condizioni igienico-ambientali che per la distanza da un presidio ospedaliero adeguato che non dev’essere distante più di 30 minuti. Il travaglio e il parto a domicilio devono essere seguiti da due ostetriche regolarmente iscritte all’Albo.
 
Una seconda scelta possibile, alternativa all’ospedale, è il Centro Nascita. Si tratta di una struttura ospedaliera con o senza Unità Operativa perinatale, la cui direzione e gestione è affidata alle ostetriche.
 
Ultima opzione proposta è la Casa maternità, una struttura che può essere diretta dall’Azienda Sanitaria Locale o privata. Può trovarsi anche all’interno delle Case della salute. I criteri di valutazione sulla possibilità per una donna di partorire in un luogo simile sono gli stessi utilizzati per il parto a domicilio.
28 dicembre 2016
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