toggle menu
QS Edizioni - giovedì 2 maggio 2024

Regioni e Asl

Asl CN2. Raggiunto l’accordo per l’ultimazione del nuovo ospedale

immagine 17 febbraio - Definito il cronoprogramma per l’ultimazione della parte strutturale del nuovo ospedale di Verduno. Il direttore generale Danilo Bono: “Questo accordo rappresenta una svolta per tutto il territorio”.
E’ stato sottoscritto, tra l’Azienda Sanitaria e la concessionaria M.G.R. Spa l’accordo per il completamento e la gestione tecnica del nuovo ospedale di Verduno. L’intesa raggiunta ha anche consentito di determinare un cronoprogramma certo per la realizzazione dell’ultima parte dei lavori strutturali e per l’attivazione delle attività sanitarie e di ricovero a partire dal primo ottobre 2018. E’ ora prevista, in tempi brevissimi la ripresa a pieno ritmo delle attività di cantiere. Ad annunciarlo la Asl Cn2 in una nota.

“Così come era stato assicurato nel corso della Conferenza dei sindaci tenutasi alcuni giorni fa – spiega la Asl -, l’accordo contiene anche la rielaborazione di alcune parti strutturali ed impiantistiche così da aggiornare  il progetto del nuovo ospedale alle più avanzate modalità di assistenza e cura”.

“Sono state – prosegue la nota - pienamente rispettate tutte le indicazioni disposte dall’apposito settore del  Dipartimento per la Programmazione e il Coordinamento della Politica Economica (DIPE), a cui era stato richiesto dall’Asl un supporto tecnico anche in funzione delle più recenti disposizioni normative”.

Entro pochi giorni prevista  anche la firma del protocollo congiunto fra l’Asl e la Provincia per l’adeguamento della strada che collegherà la strada Provinciale SP7 e l’ospedale.

Il Direttore Generale Danilo Bono, nell’esprimere soddisfazione per il risultato raggiunto, ha dichiarato: “Questo è il vero punto di partenza per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati; da oggi ci impegneremo, se possibile, ancora più a fondo sia per il rispetto del cronoprogramma, sia per far sì che il passaggio delle attività ospedaliere a Verduno, pur mantenendo e potenziando la rete di servizi territoriali, possa rappresentare davvero un punto di svolta sia per i pazienti che per le modalità di organizzazione del lavoro anche a vantaggio di tutto il  personale di cura e di assistenza”.
17 febbraio 2017
© QS Edizioni - Riproduzione riservata