"Stiamo parlando di una malattia che è endemica in più di un terzo dei nostri Comuni e che, con il surriscaldamento globale, è possibile trovare anche nel nord Italia da un po' di anni. Questo perché i pappataci, insetti simili a zanzare che la trasmettono ai nostri cani, oggi trovano un clima meno rigido e più favorevole anche in zone dove anni fa era impossibile trovarli". Così
Marco Melosi, presidente dell'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (Anmvi), dopo il decesso di due anziani, all'ospedale Sant'Orsola di Bologna, dovuto alle complicazioni della leishmaniosi "malattia diffusa tra i cani ma che si può trasmette anche all'uomo in seguito alla puntura di pappataci".
"Anche in questo caso - aggiunge
Melosi - un buon metodo per contrastare il fenomeno è la prevenzione. questo significa che con l'arrivo del caldo è meglio far dormire i nostri cani al chiuso, in casa, o per lo meno coprire le cucce con delle zanzariere. Inoltre ad oggi esistono anche dei collari repellenti, che permettono al nostro cane di vivere in sicurezza anche nel periodo estivo. E' importante ricordare che la leishmaniosi, malattia con sintomi che vanno dalla dermatite e nei casi più gravi problemi a milza, fegato, non viene trasmessa direttamente da cane a cane o da cane a persona e che per quanto riguarda gli esseri umani, normalmente si guarisce".
Lorenzo Proia