Pronta la proposta del ministero della Salute per le Regioni – lo dovrà esaminare la Commissione salute – sui fabbisogni formativi delle professioni sanitarie per l’anno 2017-2018.
I numeri si basano sull'analisi effettuata nei mesi scorsi con le professioni, ma la scelta finale rispecchia la richiesta del prcedente anno accademico con alcune differenze.
Ad esempio per medici e odontoiatri e tecnici della pèrevenizione i posti sono esattamente gli stessi, mentre calano per altre professioni, con i casi più evidenti per gli infermieri che di posti ne perdono poco meno di 1.500, ma anche dei fisioterapisti che erano 2164 lo scorso anno e sono 1927 nella nuova proposta.
Il calo maggiore però è quello dei farmacisti: 1279 posti nel 2016-2017, solo 448 nel 2017-2018.
In riduzione anche tutte le altre professio ni (i podologi ad esempio si dimezzano), mentre le uniche due ad aumntare secondo il ministero i posto a bando sono l'educatore professionale che passa dai 794 agli 800 e il tecnico ortopedico da 120 a 140.
Ci sono poi altre professioni che fanno il loro primo imgresso nella programmazione dei posti: biologo, chimico., fisicio e psicologo, alle quali sono riservati in tutto 600 posti, di cui però nemmeno uno tocca agli psicologi e più della metà (362) ai biologi.
La prossima parola però spetta, appunto, alla commissione Salute delle Regioni e poi quella finale è del Miur.
I criteri, come ricorda lo schema di accordo, per determinare il fabbisogno formativo sono il riferimento alla domanda futura di professionisti sanitari espressa dal sistema sanitario regionale e nazionale nel suo complesso, ossia considerando i servizi sanitari erogabili sia dal settore pubblico sia dal settore privato, inclusi i libero professionisti.
Il fabbisogno formativo dei professionisti sanitari, è calcolato con l'ausilio di un modello previsionale che include dati e stime di medio e lungo termine quantomeno sulle seguentidimensioni:
- i cambiamenti demografici della popolazione di riferimento per ogni professione sanitaria;
- i cambiamenti nelle modalità di erogazione dei servizi sanitari e quindi di impiego dei professionisti sanitari;
- la quantità di professionisti sanitari al momento attivi sul mercato del lavoro;
- la quantità di professionisti già abilitati ma al momento non attivi sul mercato del lavoro;
- i flussi futuri di professionisti sanitari in uscita dal mercato del lavoro;
- i flussi futuri di professionisti sanitari in entrata nel mercato del lavoro.