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QS Edizioni - lunedì 29 aprile 2024

Regioni e Asl

Residenzialità post acuta ai senza tetto a Milano. Il Pio Albergo Trivulzio si candida

immagine 20 settembre - Fino alla fine del 2017 l’attività continuerà comunque ad essere svolta presso una sede di via Mambretti messa a disposizione dal Comune di Milano. Da gennaio 2018, sarà ospitata un uno dei padiglioni del Pio Albergo Trivulzio ora dismesso. Gallera: “E’ evidente che la tipologia di pazienti è particolare, quindi le richieste di una maggiore vigilanza saranno sicuramente prese in considerazione”.
“Dal 2014 fino ad oggi Regione Lombardia per rispondere alle necessità di quei pazienti senza fissa dimora, che necessitavano, in un tempo circoscritto, di una riabilitazione a seguito di eventi acuti, come infarto, ictus o traumi vari ha attivato un progetto denominato ‘Residenzialità post acuta dedicata ad homeless’. Fino ad oggi e per tutto il 2017 l’attività si è svolta presso una sede di via Mambretti messa a disposizione dal Comune di Milano, da gennaio 2018, non essendo più tale struttura idonea alle cure intermedie post acute, il Pio Albergo Trivulzio si e’ candidato ad ospitarlo in uno dei suoi padiglioni, l ‘ex Santa Lucia’, ora dismesso”.
 
Lo ha comunicato l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera, rispondendo a un’interrogazione a risposta immediata in merito alla realizzazione all’interno del Pio Albergo Trivulzio di Milano del progetto di cure post acute per i senza tetto.

“Pertanto - ha sottolineato l’assessore - non è stata Regione Lombardia a scegliere, ma il Pio Albergo Trivulzio che ha ritenuto il progetto coerente con la storia, lo statuto e la missione nella sua attività assistenziale, rivolta a persone fragili e vulnerabili, e sanitaria. Così lo scorso 31 agosto ha avviato una gara d’appalto per l’assegnazione in locazione del padiglione e l’affidamento delle attività socio-sanitarie. Sottolineo nuovamente che si tratta di un padiglione attualmente dismesso e pertanto rassicuro i lavoratori sul fatto che nessun servizio ora offerto dal Pat sarà esternalizzato, visto che si tratterebbe di una nuova attività”.

“E’ evidente - ha concluso l’assessore - che la tipologia di pazienti è particolare, quindi le richieste di una maggiore vigilanza saranno sicuramente prese in considerazione e sarà mia cura farle presenti al Pat”.
20 settembre 2017
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