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QS Edizioni - venerdì 3 maggio 2024

Regioni e Asl

Malasanità. Russo (Sicilia): “Orlando spieghi da quali fonti ha attinto i dati”

immagine 25 ottobre - L’assessore siciliano chiede chiarimento alla Commissione errori in merito ai dati pubblicati ieri sui presunti casi di malasanità in cui la Regione è ai vertici della ‘speciale’ classifica. “Da quali fonti ha attinto i dati e con quale metodologia ha verificato i dati”.
“Spieghi se ha semplicemente tenuto conto delle denunce dei cittadini – specifica Russo - che hanno trovato spazio sui giornali o se ha seguito il protocollo nazionale sugli "eventi sentinella”. Ma l’assessore alla Salute va oltre e chiede a Leoluca Orlando di spiegare “ancora quali casi da lui citati hanno poi trovato riscontro nell'azione della magistratura per l'esistenza di rilievi penali, quali conseguenze hanno avuto sul piano amministrativo e disciplinare. Spieghi infine cosa ha fatto in concreto la sua Commissione per accertare la fondatezza dei presunti casi di malasanità e renda noto quali iniziative di sua competenza sono state poste in essere per contrastare cause e responsabilità di eventuali errori sanitari nelle strutture pubbliche e private”.
“Ancora una volta - prosegue Russo - il presidente Orlando dà un'informazione istituzionalmente non corretta che rischia di alzare polveroni mediatici, ledendo il principio della lealtà istituzionale: questa volta, nel riproporre una classifica sulla quale già l'anno scorso eravamo intervenuti per sottolinearne l'incongruità scientifica e metodologica, ha avuto almeno l'accortezza di parlare di ‘presunti’ casi di malasanità. Su questo modo di agire, e' bene ricordarlo, già la Conferenza Stato-Regioni era intervenuta con fermezza contestando la metodologia seguita dalla Commissione d'inchiesta e sottolineando il pericolo di "allarme sociale" provocato da simili esternazioni.
Nessuno discute la passione con cui il presidente Orlando lavora per contribuire al miglioramento del sistema sanitario nazionale, ma bisogna comprendere che certe affermazioni - spesso non supportate da riscontri - hanno l'unico risultato di incrinare sempre più il rapporto di fiducia tra i cittadini e i medici”.
25 ottobre 2011
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