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QS Edizioni - venerdì 3 maggio 2024

Regioni e Asl

NurSind annuncia mobilitazione infermieri: “Senza rinnovo del contratto dopo 10 anni di blocco”

immagine 19 gennaio - Giannoni (NurSind): “L’impianto contrattuale proposto non valorizza in nessun modo la professione dell’infermiere, su cui continua a pesare l’aumento delle cronicità, dei pazienti non autosufficienti, l’apertura dei servizi sanitari nelle 24 ore e il taglio continuo delle dotazioni organiche”.
“Dopo 10 anni di stallo il contratto nazionale del comparto sanità resta in lista d’attesa, ostaggio del braccio di ferro tra Regioni e Governo. Siamo al limite: andiamo verso la mobilitazione del personale”.
 
Così Giampaolo Giannoni, coordinatore Regionale NurSind dellaToscana che annuncia la mobilitazione degli infermieri toscani. “Nei scorsi giorni – sottolinea Giannoni - sono stati fatti importanti passi avanti per il rinnovo del contratto nazionale della funzione pubblica, ma sul fronte sanità il blocco resta: il Governo chiede a Regioni ed Enti locali di finanziare gli aumenti contrattuali con i propri bilanci, tutt’altro che rosei. La stessa Regione Toscana ha chiesto alle Asl di rientrare sulla spesa farmaceutica, sottraendo risorse fondamentali per l’adeguamento di stipendi e indennità”

“Eppure – ha aggiunto il coordinatore NurSind Toscana – sotto il profilo delle responsabilità professionale gli infermieri sono stati equiparati ai medici, con la legge 24/2017 e il relativo obbligo a proprie spese di copertura assicurativa e la legge di riordino delle professioni sanitarie cd. Ddl Lorenzin. Per contro la legge di bilancio 2018 non ha provveduto a finanziare la retribuzione individuale di anzianità, come avvenuto invece per la dirigenza medica e resta irrisolta la questione dell’ex indennità infermieristica. L’impianto contrattuale proposto non valorizza in nessun modo la professione dell’infermiere, su cui continua a pesare l’aumento delle cronicità, dei pazienti non autosufficienti, l’apertura dei servizi sanitari nelle 24 ore e il taglio continuo delle dotazioni organiche”.

“In queste condizioni – conclude l’esponente sindacale – diventa difficile anche pensare di tornare al tavolo delle trattative”.
19 gennaio 2018
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