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QS Edizioni - giovedì 2 maggio 2024

Regioni e Asl

Asp Trapani. Nasce il ‘Percorso rosa cipria’ per le donne in menopausa

immagine 24 aprile - Il dg Bavetta: “Con l’aumento della vita media della donna, le donne trascorreranno, in media, un terzo della loro vita in menopausa; donne socialmente attive che richiedono una migliore qualità di vita e alle quali il servizio sanitario deve dare una risposta. La menopausa è un evento fisiologico nella vita, ma le sue conseguenze possono non esserlo; bisogna dunque garantire un invecchiamento in salute”
Attingendo all’idea di ‘Percorso rosa’ per le donne nei Pronto soccorso, alla Asp di Trapani arriva il 'Percorso rosa cipria’, riservato a tutte le donne di età compresa tra i 45 e 60 anni.

Nei Consultori familiari della Asp sarà possibile integrare l’attività clinica, di diagnosi e cura, con interventi di tipo preventivo legati all’educazione sanitaria. Nei reparti di Ostetricia e ginecologia dei presidi ospedalieri aziendali si potrà completare la diagnosi ed effettuare specifici esami (mammografia, ecografia al seno, densitometria).

Come coordinatori del progetto sono stati individuati dal commissario della ASP Giovanni Bavetta, Laura Giambanco, direttore del reparto di Ostetricia e ginecologia dell’ospedale S. Antonio Abate di Trapani e Natalino Ferrara,  capo dipartimento per i consultori familiari.
 
“L’interesse sociale e sanitario – dice Bavetta - è legato all’aumento della vita media della donna, con una aspettativa di vita di 85 anni, mentre l’epoca di insorgenza della menopausa non ha subito alcuna variazione. Ciò significa che le donne trascorreranno, in media, un terzo della loro vita in menopausa; donne socialmente attive che richiedono una migliore qualità di vita e alle quali il servizio sanitario deve dare una risposta. La menopausa è un evento fisiologico nella vita, ma le sue conseguenze possono non esserlo; bisogna dunque garantire un invecchiamento in salute”.

“I medici di medicina generale saranno coinvolti in questo percorso – ha spiegato Laura Giambanco - in quanto spesso rappresentano il primo ‘sportello di ascolto’ delle donne cui la vita concede il ‘lusso di maturare’. Crediamo in questo progetto, perché la prevenzione rappresenta un intervento efficace per contrastare quelle patologie condizionate da molteplici fattori (genetici, costituzionali o ascrivibili allo stile di vita). Educare alla salute comporta l’acquisizione di coscienza e conoscenza da parte delle donne di abitudini alimentari corrette, dell’importanza dell’attività fisica, di terapie o integrazioni alimentari che garantiscono buona qualità di vita”. 
24 aprile 2018
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