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QS Edizioni - domenica 5 maggio 2024

Regioni e Asl

Piemonte. Piano di rientro. Morgagni: “A marzo recupereremo spettanze del 2004” 

immagine 10 gennaio - Il direttore della Sanità piemontese, Sergio Morgagni, tranquillizza i sindacati preoccupati dopo la bocciatura dei Ministeri di Salute ed Economia nella verifica trimestrale sull’andamento del Piano di rientro dal deficit sanitario. 
“L’accordo con i Ministeri della Salute e dell’Economia – ha affermato Morgagni in una nota - è di rivedersi a marzo, quando valuteremo i conti del quarto trimestre 2011”. La Regione Piemonte deve recuperare attraverso il piano di rientro un ammontare pari a circa 500 milioni di euro relativo all’esercizio 2004: di questo ammontare nel corso del 2011 è già stato erogato alla Regione Piemonte il 40% (200 milioni di euro) grazie alla credibilità del Piano e alle azioni messe in campo. Il rimanente 60% verrà erogato in base al raggiungimento degli obiettivi del piano di rientro stesso. “A dicembre – continua Morgagni - tecnicamente eravamo in disequilibrio perché ci eravamo impegnati a ridurre i costi di 150 milioni di euro e in realtà, dai conti del terzo trimestre, emergeva una proiezione di riduzione per l’anno di 100 milioni di euro; un risultato comunque apprezzato dai Ministeri. Non avendo  ancora approvato il bilancio di previsione per il 2012, nell’ambito del quale la Regione Piemonte si impegna a mettere la differenza, tecnicamente eravamo in quel momento in disequilibrio. Motivo per cui non è stato possibile da parte del Ministero erogare la quota parte  del finanziamento relativo al 2004 che ci verrà data quando ritorneremo a marzo a Roma con i conti definitivi del 2011 e soprattutto con la copertura da parte della Regione di quel disavanzo:  copertura che è già stata prevista con apposito comma dell’esercizio provvisorio per l’anno 2012”. “Tutto ciò era già noto da almeno un paio di mesi e lo avevamo pubblicamente annunciato". Si sta lavorando anche per il sociale: “Con il ministero – conclude Morgagni - si è esaminata la possibilità di rivedere il cronoprogramma ridefinendolo entro marzo; abbiamo informato inoltre che il nuovo Piano socio sanitario potrà rendere strutturali alcune delle misure adottate in piano di rientro stesso”.
10 gennaio 2012
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