La Depressione riguarda circa tre milioni di italiani, 1 milione dei quali soffre della forma più grave. Considerando solo il Lazio, dai dati Istat si stima che circa 112mila abitanti della Regione soffrano di Depressione cosiddetta maggiore, di questi circa 11mila non rispondono ai trattamenti, secondo la rielaborazione su base regionale dei dati dello studio italiano Dory.
A causa della malattia, 2 residenti nella Regione ogni 100mila abitanti hanno ottenuto una prestazione previdenziale per invalidità o inabilità nel 2015, con un costo pari a circa 9.500 euro a persona.
Arriva anche nel Lazio un progetto di sensibilizzazione di Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, per combattere la malattia.
“L'obiettivo - spiega
Francesca Merzagora, presidente di Onda - è facilitare la costituzione di gruppi inter-consigliari, superare lo stigma e migliorare l'accesso alle cure”. La presentazione del progetto in Campidoglio è stata l’occasione per fare il punto sulla patologia.
“La moderna Ricerca Clinica - rileva
Alberto Siracusano, del Policlinico di Tor Vergata - sottolinea che circa la metà dei pazienti va incontro a problemi di resistenza al trattamento, con conseguente rischio di cronicizzazione. I modelli psicopatologici e neurobiologici più aggiornati evidenziano l’emergere di nuove forme depressive, da quelle di genere a quelle in età evolutiva. La Depressione è un quadro multidimensionale e complesso. Pertanto, è necessario implementare le risorse destinate alla Ricerca Clinica”.
“Da non sottovalutare – prosegue Siracusano - anche il costo sociale, che è in crescente aumento sia in termini di ore lavorative perse, oltre 4 miliardi di euro l’anno, che in termini di spesa sanitaria per ciascun paziente, oltre 4.062 euro”.
“Per combattere la depressione – conclude
Giuseppe Simeone, Presidente della Commissione Sanità della Regione Lazio - occorre unire tecnologia e servizi territoriali, coinvolgendo i Centri di Salute Mentale e i Medici di Medicina Generale”.