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QS Edizioni - giovedì 2 maggio 2024

Regioni e Asl

Coronavirus: Opi Gorizia e Trieste chiedono tamponi e DPI per gli infermieri

di Endrius Salvalaggio
immagine 16 aprile - "A 9 settimane dallo scoppio della pandemia ci arrivano ancora moltissime segnalazioni sulla enorme difficoltà ad avere idonei DPI”, denuncia il presidente Opi Gorizia Gloria Giuricin. Preoccupazione anche per l’assenza di un piano sanitario che coordini tutte le Aziende Sanitarie nelle quattro province. Per aiutare gli infermieri a gestire lo stress, l’Opi Trieste attiva un servizio di aiuto psicologico in forma anonima. E l'Opi Gorizia diffonde un vademecum per i cittadini con le misure da prendere quando si esce di casa. IL VADEMECUM
Gli Ordini delle professioni infermieristiche di Gorizia e di Trieste hanno scritto lo scorso 26 marzo al Direttore Generale Antonio Poggiana dell’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina ASU GI, mostrandosi preoccupati per la categoria degli infermieri circa il costante aumento dei contagi da Covid-19 e, conseguentemente, l’assenza dal posto di lavoro. Tale inquietudine nasce dal fatto che ancora oggi, a 9 settimane dallo scoppio della pandemia, ci sono ancora moltissime segnalazioni che arrivano quotidianamente nelle sedi degli ordini di Gorizia e Trieste sulla enorme difficoltà ad avere idonei DPI in tutte le sedi aziendali ed in quantità sufficiente. Tanto che gli stessi ordini si sono attivati per salvaguardare lo stato di salute degli infermieri impegnati “in prima linea” iniziando una trattativa privata per l’acquisto di materiale di protezione individuale.
 
“Alla nostra prima comunicazione fatta appunto il 26 marzo scorso – spiega la Presidente Opi Gorizia Gloria Giuricin – dove abbiamo espresso tutta la nostra preoccupazione, considerati gli aumenti di personale infermieristico risultato positivo al coronavirus, è stata fatta una seconda comunicazione, l’1 di aprile, con la richiesta esplicita di fare i tamponi agli infermieri in “prima linea” su ospedale e territorio, ma ad oggi non abbiamo ricevuto risposta ad alcuna delle due comunicazioni. Il nostro intento, e lo abbiamo scritto, non è quello di polemizzare ma di cercare di aiutare le stesse Aziende Sanitarie mettendo in sicurezza gli infermieri e quindi tutto il personale sanitario, compresi gli stessi pazienti”.
 
Proprio in questi giorni sono arrivate 37 mila maschere filtranti, ed OPI Trieste coordina la distribuzione per gli operatori sanitari del Friuli Venezia Giulia. Un quantitativo di maschere filtranti FFP2 inviate da parte della Federazione Nazionale FNOPI nell’ambito del progetto avviato con il Ministero della Salute e con il Commissario Straordinario per l’emergenza coronavirus.
 
“Si tratta del quantitativo inviato da FNOPI per l’intera Regione Friuli Venezia Giulia - ha precisato il presidente OPI Trieste Flavio Paoletti – che ci permette di tirare un respiro di sollievo, dopo tanta apprensione per i nostri infermieri. Ci siamo quindi immediatamente mobilitati per coordinare la distribuzione con invio anche alle sedi di Gorizia (5.000), Udine (15.000) e Pordenone (8500). Sono 8500 le maschere FFP2 che resteranno a Trieste, e saranno così distribuite: un migliaio all’IRCCS Materno Infantile Burlo Garofalo, 7.000 maschere ad ASUGI Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano-Isontina, che provvederà a distribuirle internamente, e 500 resteranno presso la nostra sede per coordinare l’approvvigionamento destinato ai liberi professionisti che fanno capo ad OPI”.
 
Per fare fronte all’emergenza Covid-19, oltre ai sistemi di protezione, manca ancora un piano sanitario regionale che coordini tutte le Aziende Sanitarie nelle quattro province. “Sappiamo che la Regione sta predisponendo un piano regionale per l’emergenza Covid - 19 – dice la Presidente Opi di Gorizia – uno strumento molto utile visto il momento pandemico; ricordiamo che, dati regionali di ieri, confermavano che nel territorio del FVG ci sono attualmente 2.544 positivi con 212 decessi e 683 guariti. Quello che ci aspettiamo, considerata la rappresentatività del settore e del numero degli infermieri, è di essere chiamati in causa per poter dare anche noi il nostro contributo al piano regionale sanitario”.
 
Un'altra considerazione sollevata dall’Ordine di Gorizia e di Trieste è quanto stia pesando emotivamente questa situazione sulla pelle dei loro professionisti; sì perché, se si mettono in conto le condizioni di lavoro, le carenze ed il rischio contagio, tutto questo ha un peso nella psiche. “Non a caso ci sono stati due infermieri, di altre regioni, che non hanno retto e si sono suicidati - cadenza il Presidente Opi di Trieste – A fronte del problema abbiamo come Ordini deciso di dare un supporto di ascolto ai nostri professionisti e perciò di dare un aiuto psicologico in forma anonima. Se uno lo desiderasse può, collegandosi al sito dell’ordine, chiedere un appuntamento di ascolto online per gli operatori e le operatrici di tutti i reparti e servizi coinvolti nell’emergenza Covid-19, del gruppo Jonas Trieste al numero 040/3481547”.
 
L’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Gorizia ha preposto un piccolo vademecum destinato ai cittadini, al fine di fare chiarezza sull’utilizzo di sistemi di protezione e ridurre il rischio di trasmissione durante le uscite di casa necessarie, come ad esempio per fare la spesa, nel rispetto delle raccomandazioni del Ministero della Salute.
 
Endrius Salvalaggio
16 aprile 2020
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