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QS Edizioni - venerdì 3 maggio 2024

Regioni e Asl

Covid. La Valle D’Aosta scrive a Speranza contro conferma zona rossa: “Evidenti errori di calcolo”

immagine 30 novembre - In caso di rigetto, la Giunta fa sapere che “assumerà tutte le decisioni giuridiche e politiche conseguenti a difesa dell’ordinamento statutario della Valle d’Aosta”. Ma confida nella “sensibilità” di Speranza per “condurre” la richiesta di revisione tenuto conto che la situazione nella Regione è “in netto miglioramento” e il livello di rischio “chiaramente inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive del 4 e del 19 novembre”. LA LETTERA
Il Presidente della Regione Valle d’Aosta, Erik Lavevaz scrive al Ministro della Salute, Roberto Speranza, per chiedere che “sia rivista la classificazione in zona rossa della Valle d’Aosta”. Per Lavevaz ci sono infatti “evidenti errori di calcolo” e annuncia che “la Giunta assumerà tutte le decisioni giuridiche e politiche conseguenti a difesa dell’ordinamento statutario della Valle d’Aosta”.

Lavevaz si dice infatti convito che non ci sia ragione per cui la Valle D’Aosta debba continuare ad essere classificata "area caratterizzata da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto". E definisce quella del Governo una decisione “assolutamente incomprensibile, non soltanto perché l'attuale andamento dell'epidemia, alla luce dei dati, risulta nella Regione in netto miglioramento, ma anche e soprattutto perché dai report ISS relativi alle settimane dal 9 al 22 novembre 2020 si evince che la Valle d'Aosta si colloca in un livello di rischio o scenario chiaramente inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive di cui alle ordinanze del 4 e del 19 novembre scorso”.

Disponibile ad “ogni eventuale approfondimento congiunto”, Lavevaz si appella a Speranza “nel rispetto della leale collaborazione alla quale abbiamo sempre improntato i nostri rapporti, e per evitare spiacevoli contenziosi”, confidando che “la Suá sensibilità saprà condurre senza indugio ad un esito coerente con quanto sopra esposto e con le vigenti disposizioni”.
30 novembre 2020
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