“La base della strategia dei vaccini Ue è di negoziare insieme e non in parallelo, perché questo rimetterebbe in questione la forza e l'efficacia della nostra strategia. Gli Stati membri sono d'accordo a non avviare negoziati paralleli”. Così un portavoce della Commissione europea, come riporta l’Ansa a chi chiede delle intenzioni dichiarate da alcune Regioni italiane di condurre negoziati paralleli sui vaccini.
Inoltre, spiega il portavoce, “nei nostri negoziati prendiamo in considerazione i bisogni dei diversi Stati membri. Confidiamo che la nostra strategia permetterà agli Stati di avere le dosi di cui necessitano per la loro campagna di vaccinazioni. Non c'è bisogno di negoziati bilaterali o paralleli, che sono contrari alla nostra strategia per i vaccini”.
Quanto invece al caso dell'Ungheria con il vaccino russo Sputnik, “non fa parte della strategia dei vaccini dell'Ue e perciò gli Stati membri possono fare accordi bilaterali”. Tuttavia lo Sputnik V non ha ottenuto l'autorizzazione al commercio nell'Ue dall'Agenzia europea per il farmaco, e perciò, per il suo utilizzo occorre un'autorizzazione d'emergenza temporanea, a livello nazionale.