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QS Edizioni - lunedì 29 aprile 2024

Regioni e Asl

Edilizia sanitaria. Cota: “Se Governo tocca risorse, serie conseguenze per rapporti istituzionali"

immagine 11 giugno - Al Piemonte spettano 377 mln per l’edilizia sanitaria. La Regione sta da mesi sollecitando l’erogazione di questi fondi, necessari per la costruzione delle due nuove città della salute di Torino e Novara. Cota: “Non accetto che vengano toccati, avere ospedali moderni è in cima alle priorità”.
Il Governo centrale ha da tempo stabilito che al Piemonte spettano 377 milioni per l'edilizia sanitaria. Questo rientra in un riparto nazionale e le risorse sono necessarie per fare interventi su strutture in alcuni casi molto vecchie. Ma dalla sua pagina di facebook, il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, lancia l'allarme: "Da svariati mesi sollecitiamo l'erogazione di questi fondi.  Ad oggi questi soldi non sono ancora arrivati. Sono un po' preoccupato perché vedo tutti i valori impazziti ed il Governo in balia degli eventi. Lo stanziamento serve, tra l'altro, per le due nuove città della salute, di Torino e di Novara”.
“Sono abituato a non fare polemiche, ad abbassare la testa e lavorare, ma a tutto c'è un limite", ha scritto il governatore. Che ha aggiunto: "Stiamo risanando il sistema sanitario dopo che, per anni, il meccanismo dei controlli non ha funzionato; per tutta risposta ci tagliano tutti i trasferimenti possibili ed immaginabili, ma i fondi per fare gli ospedali, quelli no, non accetto che vengano toccati”.

Cota ha poi lanciato un monito al Governo: “Non pensino di tirare in lungo per dirci che poi i soldi non ci sono. Questo, dal mio punto di vista, avrebbe conseguenze molto serie nei rapporti con il Governo". Perché "avere ospedali moderni ed efficienti è un punto che va in cima alla lista delle priorità”.

È proprio da operazioni come queste che, secondo il governatore, si potrebbe “sviluppare un circolo virtuoso, non solo dal punto di vista della qualità dei servizi - ha concluso - ma anche dei costi di gestione che devono essere ragionevoli e non fonte di continui sprechi”.
11 giugno 2012
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