Dall’8 marzo scorso il presidente della Regione Sardegna
Christian Solinas ha stabilito con
l’ordinanza n. 5, ad oggi prorogata con l
’ordinanza n. 12, che le persone non vaccinate o che non abbiano fatto il test prima dell'arrivo debbano optare per tre opzioni: sottoporsi gratuitamente al tampone antigenico all'arrivo, con l'obbligo, in caso di esito negativo, di ripetere il test dopo 5 giorni; sottoporsi a proprie spese al tampone molecolare entro 48 ore dall'ingresso nell'Isola; mettersi in isolamento presso il proprio domicilio per dieci giorni.
I dubbi dei Conque Stelle. “Qualche giorno fa - ha spiegato a
Quotidiano Sanità la segretaria del Consiglio
Carla Cuccu (M5S) - ho appreso dello sfogo di una paziente oncologica che ogni mese ha necessità di recarsi a Milano per ricevere una cura sperimentale mirata per la propria malattia. Nel rientrare in Sardegna, la paziente, così come prevede l’ordinanza regionale, dopo sottoporsi al test antigenico gratuito all’aereoporto di Elmas, deve ripetere il tampone a distanza di cinque giorni che però è a sue spese. L’ultimo fatto le è costato circa 50 euro”.
“Un dettaglio non di poco conto - prosegue la Consigliera -, inserito nell’ordinanza n. 5 del 5 marzo 2021 quando si accenna a ripetere il secondo tampone ‘presso sanitario di propria fiducia’, che implica il costo a carico dell’utente. Ritengo sia inaccettabile che i tamponi debbano essere a pagamento per tutte quelle persone residenti che devono fare rientro in Sardegna dopo essere stati nella penisola e all’estero per motivi di salute, lavoro e necessità”.
“Capisco il momento delicato dovuto alla pandemia da coronavirus – osserva la Segretaria -, ma trovo assurdo che i residenti che hanno necessità di partire per tutte quelle condizioni previste dalle ordinanze governative debbano sostenere ulteriori spese a quelle che già sopportano con gli spostamenti in aereo, traghetti ecc”.
“La soluzione – propone concludendo Cuccu - potrebbe essere quella di creare un ulteriore hub nei porti e negli aeroporti dedicati ai residenti in Sardegna. Chiederò spiegazioni personalmente al presidente della Regione e all’assessore alla Sanità e spero vivamente che chi di dovere si attivi affinché coloro che devono partire fuori regione per casi di necessità, salute e lavoro, al rientro nel proprio luogo di residenza, siano messi in condizioni sempre di effettuare il tampone in maniera del tutto gratuita”.
Elisabetta Caredda