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QS Edizioni - sabato 18 maggio 2024

Modena (Uni Modena-Reggio Emilia): “Il metodo sembra semplice, ma non lo è”

23 marzo - Il punto centrale del nuovo algoritmo è la multidiscilplinarietà, che sintetizza un approccio che sembra semplice, ma in realtà è complesso e articolato.“Il paziente al centro e gli specialisti che gli ruotano intorno”, ha spiegato Maria Grazia Modena Direttore della Cattedra di Cardiologia all’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, segretario del board scientifico dell’algoritmo. “La  filosofia  alla  base  dell’algoritmo  è  quella  del  ‘tutti  per  uno’  ovvero  la multidisciplinarietà al servizio del paziente, un nuovo modo di prevenire e combattere il rischio cardiovascolare metabolico. Se ne sentiva la necessità, oserei dire l’urgenza, perché la gestione del paziente è sempre più complessa perché sempre più complessi sono i pazienti visto che aumenta in modo vertiginoso il numero di quelli con co-morbilità legato all’aumento dell’età”.
 
Ed è proprio in questo senso, dunque, che nasce l’idea di unire gli sforzi.“Noi cardiologi abbiamo fino ad ora praticato una medicina riparativa, ottenendo traguardi impensabili, ma con questo abbiamo creato una generazione di anziani con  insufficienza cardiaca, che è una via di non ritorno, con enormi conseguenze in termini di costi sanitari e sociali”, ha continuato Modena. “Cardiopatie, vasculopatie, diabete e insufficienza renale rappresentano il quartetto fatale di questa tappa di condizione end-stage. E’ tempo di unire le forze in team multidisciplinari per operare una medicina preventiva che ha un impatto su tutte queste condizioni. Da non dimenticare, infatti, che tutte condividono un background comune in termini di fattori di rischio che intervengono moltiplicandosi agendo su un pabulum comune, ossia l’aterosclerosi, fenomeno spontaneo di invecchiamento”.
Ecco perché l’algoritmo è uno strumento importantissimo, da non confondere con la carta del rischio cardiovascolare che è sempre di grande valenza ma è più statica. “L’algoritmo – ha aggiunto il medico – non è una carta del rischio ma una carta di intervento e ha una visione  dinamica anche in prospettiva. E’ uno strumento che si rivolge al Medico di Medicina Generale come allo Specialista. Così come riguarda la totalità della popolazione, da quella con fattori di rischio conclamati a quella sana. Perché età  e  genere sono fattori di rischio non modificabili che dobbiamo tenere in considerazione sempre”. Concludendo poi: “Questo algoritmo sintetizza e ottimizza le Linee Guida Internazionali. Linee Guida che spesso sono di difficile lettura, poco chiare ma soprattutto  apparentemente diverse e complicate da applicare nella pratica e, per questo, disattese. Forti di questa consapevolezza si è decisi di correre ai ripari”.
23 marzo 2012
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