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QS Edizioni - domenica 19 maggio 2024

Omeopatia e omotossicologia: un po’ di storia

10 aprile - L'omeopatia nacque alla fine del '700 per merito del medico tedesco Samuel Hahnemann, che ebbe l'intuizione di poter curare le malattie mediante una serie di sostanze provenienti dal mondo animale, vegetale e minerale che agiscono assecondando ed implementando le naturali reazioni dell'organismo: le stimolano per rendere più efficaci la capacità del corpo umano di contrastare il disagio, rispettando l'equilibro psico-fisico del paziente e puntando a rinforzare le sue stesse difese immunitarie.
 
L'Omotossicologia nacque invece negli anni '30 del secolo scorso per merito di un altro medico tedesco, Hans Heinrich Reckeweg che, partendo dalle intuizioni di Hahnemann, diede nuovo impulso allo studio delle medicine biologiche. L'omotossicologia è una concezione innovativa dell'omeopatia, con un proprio corpus teorico e metodologico e una propria caratteristica strategia terapeutica.
Il medico omotossicologo, rifiutando ogni integralismo terapeutico, utilizza tanto le acquisizioni della medicina omeopatica quanto quelle della medicina convenzionale allopatica, e reinterpreta tali dati secondo un paradigma coerente che spiega, grazie alla propria specifica chiave di lettura, il manifestarsi dei fenomeni della salute e della malattia, procedendo di conseguenza ad eliminare quelle "omo-tossine"endogene ed esogene che hanno superato la soglia di allarme. Le terapie tendono, di conseguenza, a stimolare i meccanismi di autoguarigione propri dell'organismo, incrementando la risposta immunitaria specifica di ciascun soggetto. L'omotossicologia è anche sempre più nota con il termine "Low Dose Medicine", o medicina dei bassi dosaggi.
 
Il campo d'impiego di queste discipline è lo stesso della medicina convenzionale: tuttavia i maggiori successi si registrano nel campo delle patologie croniche, che oggi rappresentano la maggior parte di tutte le malattie.
Un luogo comune da sfatare è rappresentato dall'idea che le terapie omeopatiche ed omotossicologiche richiedano dei tempi lunghi per agire. In realtà il tempo d'azione è sovrapponibile a quello della medicina convenzionale, ed in certi casi è anche inferiore.
Il successo delle pratiche omotossicologiche e della medicina fisiologica di regolazione è confermato dalle testimonianze di molti medici – anche di formazione allopatica – che percepiscono l'importanza nella pratica clinica quotidiana di questi strumenti della medicina, che costituiscono una vera e propria nuova frontiera della scienza, e non esitano a esplicitarlo in occasione dei congressi di settore.
10 aprile 2013
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