toggle menu
QS Edizioni - sabato 18 maggio 2024

Indurre il parto: perché e come?

29 maggio - L'induzione del travaglio è definita dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come "il processo con cui si stimola artificialmente l'utero in modo che la donna entri in travaglio", sia con metodi meccanici che farmacologici.
 
I motivi per i quali si ricorre a questa tecnica possono essere molteplici. Da una parte la possibilità di scegliere una data precisa per il parto e rendere il travaglio più breve, con conseguente riduzione dello stress della madre, dall'altra diminuire i tempi di ospedalizzazione e i costi. Alcuni studi dimostrano anche che per le donne in salute e arrivate a termine della gestazione, l'induzione del parto può anche ridurre il numero di parti cesarei.
Di solito, la pratica è raccomandata nel caso in cui ci siano fattori medici che possano aumentare il rischio di mortalità o morbidità materna o fetale, per parti troppo lunghi.
 
Il travaglio può essere indotto in vari modi, sia meccanicamente che farmacologicamente, a seconda della salute della madre e del bambino e delle risorse disponibili nella singola struttura sanitaria. Lo scopo è quello di mimare la sequenza fisiologica di rilassamento e contrazione della cervice uterina che si verifica in caso di travaglio spontaneo.
29 maggio 2013
© QS Edizioni - Riproduzione riservata