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QS Edizioni - sabato 18 maggio 2024

Le malattie respiratorie croniche

12 giugno - Le malattie respiratorie croniche, malattie croniche delle vie aeree e delle altre strutture polmonari, rappresentano una vasta gamma di gravi condizioni patologiche. Sono tra le principali cause di morbilità e mortalità e si prevede un trend in crescita per i prossimi anni.
I dati forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stimano che attualmente centinaia di milioni di persone soffrono di malattie respiratorie croniche:
- circa 300 milioni per l'asma
- 80 milioni con broncopatia cronico ostruttiva (BPCO) di grado moderato o grave
- altri milioni soffrono le conseguenze di BPCO lievi, riniti allergiche e altre patologie respiratorie croniche
 
Secondo l'OMS, le 5 più importanti malattie respiratorie non solo causano il 17% di tutte le morti, ma sono alla base di ben il 13% di tutti gli anni di vita in buona salute persi (per invalidità o morte). L'unico modo per conciliare una ottimale assistenza sanitaria ai malati e una spesa pubblica sostenibile è prevenire le malattie respiratorie nei limiti del possibile, assicurare una diagnosi il più possibile precoce, con strumenti standardizzati cui seguano terapie tempestive e appropriate, in grado di prevenire o ritardare l'invalidità, trattare i malati cronici il più possibile sul territorio.
L’impatto delle malattie respiratorie croniche, oltre a causare morti premature, ha importanti effetti negativi sulla qualità della vita e sulla disabilità dei pazienti. In Italia le malattie respiratorie, dopo le malattie cardiovascolari e neoplastiche, rappresentano la terza causa di morte e si prevede che, anche a causa dell’invecchiamento della popolazione, la prevalenza di tali patologie sia destinata ad aumentare. Le patologie respiratorie insorgono a causa dell’azione di un insieme di fattori di rischio che possiamo classificare in due capitoli:
- fattori di rischio individuali: genetici e legati alla familiarità
- fattori di rischio ambientali: fumo di sigaretta, esposizione professionale, inquinamento atmosferico outdoor e indoor, condizioni sociali, dieta, infezioni
 
Tra le patologie prevenibili vi sono l’asma, le allergie respiratorie, la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), le malattie professionali polmonari, la “sleep apnea sindrome” e l’ipertensione polmonare. Benché esistano efficaci misure preventive, tuttavia le malattie respiratorie croniche sono sottovalutate, sottodiagnosticate, sottotrattate ed insufficientemente prevenute.
Nel 2006, in Italia, sono avvenuti 35.751 decessi per malattie dell’apparato respiratorio (57% maschi), che rappresentano il 6.4% di tutte le morti. Il quoziente di mortalità sale marcatamente dopo i 64 anni d’età. Le malattie respiratorie si confermano quale terza grande causa di mortalità, dopo le malattie dell’apparato cardio-circolatorio e le neoplasie (ISTAT 2009). Più del 50% dei decessi per cause respiratorie e’ attribuibile a broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). L’asma, assieme all’obesità, è la patologia cronica più diffusa nell’infanzia ed è una causa importante di ospedalizzazione.
 
Asma
L’asma è una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree, associata ad aumento della responsività bronchiale, a broncocostrizione reversibile ed alla presenza di sintomi respiratori. I sintomi sono tosse (secca o produttiva), sibili, dispnea e costrizione toracica.
A volte la tosse può essere l’unico sintomo e rappresenta un segnale da non sottovalutare soprattutto nei bambini.
Per la diagnosi l’anamnesi risulta fondamentale associata alla valutazione delle prove di funzionalità respiratoria (risposta positive in termini di funzionalità respiratoria ad un broncodilatatore per via aerosolica come il salbutamolo).
 
Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO)
La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è attualmente definita come malattia prevenibile e trattabile, caratterizzata da ostruzione non completamente reversibile, al flusso aereo, generalmente progressiva ed associata ad un’abnorme risposta infiammatoria del polmone all’inalazione di particelle di gas nocivi, primariamente quelle causate dal fumo di sigaretta.
In alcuni casi la BPCO può evolvere in assenza di sintomi respiratori cronici, ma nella maggior parte dei casi si manifesta con tosse cronica persistente e/o dispnea che possono precedere anche di molti anni la diagnosi strumentale.
Il fattore di rischio principale per la BPCO è il fumo di sigaretta.
Per la diagnosi è importante la misurazione dei volumi polmonari associata ad una riposta negativa al broncodilatatore.
 
Sindrome da apnee ostruttive del sonno (OSAS)
La sindrome da apnee ostruttive del sonno (OSAS) è caratterizzata da episodi ricorrenti di interruzione del flusso aereo respiratorio durante il sonno determinata dal collasso delle vie aeree superiori a livello del faringe. I sintomi della patologia sono dati principalmente da episodi di sonnolenza diurna e russa mento. La diagnosi viene effettuata attraverso la polisonnografia.
 
Bronchiectasie
Le bronchiectasie sono dilatazioni anormali (sacculari o cilindriche) croniche di uno o più bronchi . La presenza di tali dilatazioni rende il paziente suscettibile ad infezioni croniche ricorrenti. I sintomi sono dati da tosse cronica ricorrente con espettorato purulento determinato dalle infezioni, dispnea ed astenia. Talvolta vi può essere emottisi e spesso vi è associazione con rinosinusite cronica.
La diagnosi è data dalla storia del paziente associata ad esami strumentali tra cui la TAC ad alta risoluzione che permette di individuare la presenza e l’estensione delle bronchi ectasie monitorandone l’evoluzione.
 
Fonte: Ministero della Salute
12 giugno 2013
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