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QS Edizioni - venerdì 17 maggio 2024

Single tablet regimen. Arriva Stribild, nuova monocompressa in somministrazione unica giornaliera

30 novembre - Se si devono prendere diversi farmaci per l’HIV separatamente, aumenta la probabilità di saltarne l’assunzione e questo favorisce l’emergere di resistenza ai farmaci e abbassa il tasso di efficacia della terapia, come dimostrano i maggiori casi di ospedalizzazione e mortalità registrati fra questi pazienti. Ecco perché la rivoluzione portata dall'introduzione dei cosiddetti STR (single tablet regimen) ha rivoluzionato la vita dei pazienti con HIV: ha reso più facile la gestione della terapia, aumentato l’adesione e quindi reso più efficace il trattamento. Nell’arco di 10 anni siamo passati da una terapia dell’HIV complessa che richiedeva l’assunzione di molte compresse ogni giorno, a una sola capsula che racchiude la terapia antivirale completa. E l’innovazione continua a trasformare il panorama terapeutico. Da oggi è disponibile in fascia C un nuovo STR (elivitegravir/cobicistat/ emtricitabina/tenofovir disoproxil fumarato) con nome commerciale Stribild. Stribild è una monocompressa in somministrazione unica giornaliera che riunisce assieme due farmaci nuovi - un inibitore dell’integrasi, che blocca il virus prima che possa integrarsi nel materiale genetico della cellula, e un booster che ne prolunga la permanenza in circolo -  e due farmaci usati da molti anni per trattare l’HIV, un inibitore nucleosidico della trascrittasi inversa (NRTI) e un inibitore nucleotidico della trascrittasi inversa (NrRTI). 
 
 
“Questo STR rappresenta un progresso importante perché associa l’elevata potenza dell’attività antiretrovirale di elvitegravir, che appartiene alla classe di farmaci di più recente sviluppo fra quelli attivi contro il virus HIV, alla praticità di una singola compressa in somministrazione unica giornaliera”, ha dichiarato Giovanni Di Perri, Divisione Universitaria di Malattie Infettive-Ospedale Amedeo di Savoia, Torino. “L’inserimento del nuovo booster cobicistat rafforza la potenza di elvitegravir e questa innovazione permette l’assunzione una sola volta al giorno di questa compressa singola”. 

“L’invecchiamento della popolazione con HIV pone nuovi problemi di gestione del paziente, fra cui lo sviluppo di comorbilità”, ha dichiarato Massimo Andreoni, Divisione di Malattie Infettive del Policlinico Tor Vergata, Roma, e presidente della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT). “Dobbiamo quindi considerare con attenzione le opzioni terapeutiche per limitare le interazioni fra farmaci e aumentare la loro adesione alla terapia, semplificando il carico di pillole. Gli STR sono farmaci importanti nel nostro arsenale terapeutico per il raggiungimento di questi obiettivi. Fra le numerose opzioni terapeutiche per l’HIV, gli STR sono quelli che hanno maggiori probabilità di favorire la compliance dei pazienti e quindi aumentare le possibilità di successo della terapia. Questo è un aspetto essenziale soprattutto se si considera che queste terapie devono essere assunte per tutta la vita”, ha commentato Andreoni. 
A cambiare, negli ultimi 10 anni, non è stata infatti solo la terapia, è mutato anche lo scenario dell’infezione. Il Centro Operativo Aids dell’Istituto Superiore di Sanità ha stimato i pazienti con HIV/AIDS in Italia nel 2012 essere circa 150mila (considerando anche quanti non sanno di essere sieropositivi) e ha indicato che questa popolazione è sempre più “anziana”. Se infatti nel 1985 l’età media dei nuovi diagnosticati era 25 anni, nel 2012 è stata 37 anni. Mentre la fetta di persone HIV positive over 50 è superiore al 17%. 

L’ampia disponibilità di STR innovativi capaci di rispondere alle diverse esigenze dei pazienti è importante per contribuire a migliorare il successo terapeutico di lungo termine. La disponibilità di farmaci innovativi però non sempre si traduce in un ampio accesso ad essi da parte dei pazienti. Il processo di recepimento dei farmaci nei prontuari ospedalieri regionali è spesso lungo e tortuoso. “L’HIV è una malattia  complessa da combattere perché muta continuamente. E’ importante che non compromettiamo i risultati che abbiamo ottenuto in termini di controllo globale della malattia creando una situazione che porta a una terapia sub-ottimale,” ha dichiarato Rosaria Iardino, presidente onorario dell'associazione NPS. “Dobbiamo fare in modo che gli ultimi progressi in ambito terapeutico siano resi disponibili in tempi rapidi per continuare a rispondere ai diversi bisogni delle persone che convivono con l’HIV”. 
 
30 novembre 2013
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