26 aprile -
Utilizzare una sola goccia di sangue per caratterizzare l'asma: potrebbe in futuro diventare realtà, secondo un gruppo di ricercatori dell’Università del Wisconsin-Madison negli Stati Uniti. Il team ha studiato, su un gruppo di 34 pazienti, un metodo più “rapido, economico e accurato per evidenziare anche casi lievi di asma”, riferiscono i ricercatori. I risultati del metodo, che necessita di ulteriori studi per essere validato, sono stati pubblicati su
Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS).Il titolo dello studio è
Characterizing asthma from a drop of blood using neutrophil chemotaxis.
Abbiamo chiesto il punto di vista sulla questione oggetto dello studio odierno, e dunque sull’opportunità di questo genere di prospettiva diagnostica relativa all’asma, al Professor
Giorgio Walter Canonica, Neopresidente della Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (SIAAIC) e Primario Clinica di Malattie Respiratorie nell'Università di Genova, che ha espresso alcune considerazioni: “Il lavoro è in prospettiva interessante, ma lungi dall’essere conclusivo e di certo non tale da sostituire i test diagnostici attuali. L'Asma consiste in un insieme di differenti ‘fenotipi’ (sottogruppi di pazienti), caratterizzati da differenti parametri clinici o di laboratorio. Quindi il test in oggetto potrebbe divenire un utile complemento alla definizione di un tipo di asma con particolare infiammazione neutrofila. Ciò avrebbe
prospettive nella scelta del trattamento e nella valutazione della cosiddetta ACOS, sindrome da Overlap Asma –BPCO (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva)”.
V.R.