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QS Edizioni - sabato 18 maggio 2024

La tavola rotonda. Gli stakeholders lanciano la proposta “Network e sinergie tra industrie e grandi centri di ricerca”

21 maggio - Costruire una filiera virtuosa che sia in grado di coinvolgere organicamente ricerca scientifico-tecnologica da una parte e imprese dell’alimentazione e cittadini dall’altro, con le istituzioni a fungere da tramite e raccordo per garantire le adeguate interconnessioni e i necessari controlli. Spunti che sono stati radiografati nel corso della tavola rotonda, moderata dal giornalista Bruno Vespa, in chiusura dei lavori della Giornata della Ricerca 2015 al Gemelli.

“Il miglioramento del regime alimentare che ha caratterizzato gli ultimi decenni ha inciso per almeno il 50% sulla crescita dell’aspettativa di vita – ha osservato Ettore Bologna, responsabile del Servizio medico presso la Fondazione Ferrero – Purtroppo però, contemporaneamente, le difficoltà economiche insite in questa fase stanno riportando in auge il fenomeno della malnutrizione. Si tratta di un problema enorme, che va affrontato con decisione e immediatezza, soprattutto per quanto riguarda gli anziani. L’invecchiamento attivo non è soltanto un problema medico, ma va posto a 360 gradi, attribuendo il giusto peso anche alla sfera psicoaffettiva”.

Per promuovere una corretta alimentazione “è sempre obbligatorio diffondere un’efficace comunicazione – ha ricordato Giuseppe Ruocco, direttore generale per l’igiene e sicurezza degli alimenti e la nutrizione presso il Ministero della Salute – Proprio in quest’ottica per la prima volta abbiamo inserito un capitolo sulla nutrizione all’interno del Piano nazionale sulla prevenzione. Il lavoro deve comunque essere effettuato a più livelli, con un occhio di riguardo alla penetrazione di messaggi salutari e incisivi all’interno delle scuole”.

L’Italia, è opportuno ricordarlo, “in termini di sicurezza alimentare si colloca tra i migliori Paesi al mondo e rappresenta un modello da seguire – ha sottolineato Umberto Agrimi, direttore del Dipartimento di Sanità pubblica, veterinaria e sicurezza alimentare presso l’Istituto superiore di sanità – Possiamo vantare una cultura di spessore e un’attenzione particolare al cibo declinata su molteplici livelli. Il sistema è molto articolato, forse anche troppo, questo è l’unico difetto che si può appuntare al nostro Paese”.

Un nervo scoperto è invece rappresentato dagli sforzi esigui a sostegno della ricerca. “Gli investimenti sono ancora troppo bassi – ha constatato Giovina Ruberti, Delegato Miur – e facciamo ancora troppo poco. Per invertire la rotta è necessario creare una rete di obiettivi condivisi tra i vari Paesi europei ed è opportuno riuscire a monitorare tutta la filiera alimentare, dalla produzione al consumo, rafforzando contestualmente la prevenzione perché oggi è tutto focalizzato sul trattamento”.

Rocco Bellantone e Enrico Zampedri, rispettivamente preside della Facoltà di Medicina e direttore generale del Gemelli, hanno chiuso i lavori lanciando all’unisono una proposta a tutti gli stakeholders che operano, a vario modo e titolo, nell’universo dell’alimentazione. “Sfruttiamo la crescente sensibilità che le industrie stanno acquisendo su questi temi e costruiamo un’alleanza con i grandi centri di ricerca. Non ha senso che si lavori per comparti, mettiamo in campo veri e propri network”.
 
Gennaro Barbieri
 
21 maggio 2015
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