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QS Edizioni - sabato 18 maggio 2024

La denuncia Msf: “Solo il 2% dei pazienti ha accesso ai nuovi farmaci”

24 marzo - “Due anni dopo la loro approvazione condizionata, i due farmaci contro la tubercolosi, i primi realizzati dopo cinquanta anni, sono accessibili solo al 2% dei 150.000 pazienti che ne avrebbero bisogno”. È quanto sottolinea Medici Senza Frontiere (MSF) in occasione della Giornata mondiale contro la tubercolosi in cui ha anche messo a disposizione un video.
 
“MSF e le altre associazioni mediche – si sottolinea nel comunicato - che utilizzano questi farmaci hanno constatato che l’utilizzo delle nuove molecole bedaquiline (prodotto dalla Johnson & Johnson) e delamanid (prodotto dalla Otsuka), in terapia combinata con farmaci di nuovo impiego “rivisitati” – ossia non commercializzati in modo specifico per la terapia della tubercolosi ma che hanno mostrato una certa efficacia nel trattamento della malattia - permettono di avere risultati positivi sulla salute delle persone affette da tubercolosi resistente ai farmaci. MSF sottolinea che c’è urgente bisogno di migliorare l’accesso a questi farmaci più efficaci, rendendoli più accessibili e disponibili”.
 
“Il potenziale di questi farmaci è concreto: ho visto pazienti affetti da tubercolosi multiresistente uscire con le proprie gambe dall’ospedale. Senza questa cura sarebbero morti”, dichiara il dott. Yoseph Tassew, coordinatore medico di MSF in Russia.” Dopo mezzo secolo di attesa è frustrante avere finalmente dei nuovi farmaci contro la TB in grado di salvare vite a pazienti più gravi, ma non essere in grado di offrire questa opportunità a tutti coloro che ne hanno immediato bisogno. I progetti di MSF rappresentano l’unica possibilità di accedere al trattamento con delamanid in Russia e sette dei nostri pazienti ne beneficiano già. E’ necessario che le aziende e i paesi lavorino per assicurare a un ampio numero di pazienti l’accesso a questi farmaci”.
 
Nei progetti di MSF in Russia (Cecenia) e Armenia, il 75% e l’80% delle persone che hanno ricevuto una cura “rinforzata” con bedaquiline e delamanid dopo sei mesi non hanno manifestato più i segni della malattia, dato valutato sul tasso di conversione della coltura. Questo dimostra che un numero significativamente maggiore di pazienti affetti da forme farmaco resistente potrebbe completare con successo la terapia raggiungendo tassi di guarigione superiori a quelli con gli attuali regimi che si fermano al 50%.
 
“MSF sta curando alcune delle poche persone fortunate in Sud Africa - e in effetti del mondo intero- che hanno l’opportunità di aver accesso ai protocolli di cura con bedaquiline e il delamanid”, spiega il dottor Jennifer Hugues, che lavora con MSF in Sud Africa.” Il Sud Africa è uno dei paesi leader nell’accesso ai nuovi farmaci: 1750 pazienti hanno avuto accesso alla bedaquilne dal 2013. Pochi attori, incluso MSF, stanno somministrando il delamanid a uso compassionevole a un piccolo gruppo di pazienti affetti da tubercolosi resistente, che non avrebbero altre opzioni terapeutiche. Ma il delamanid non sarà disponibile finché non sarà registrato. Nonostante qualche progresso, tutti i pazienti con TB resistente ai farmaci potrebbero beneficiare di cure migliori ma l’accesso a questi nuovi farmaci non è garantito ovunque”.
 
“Questi farmaci sono raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità – si ricorda - . Per migliorarne l’accesso, Jansenn e Otsuka dovrebbero dare la priorità alla registrazione dei farmaci nei paesi con un ampio numero di persone affette da tubercolosi, in modo che possano essere utilizzati rapidamente e dovrebbero proporre dei prezzi accessibili ai paesi in via di sviluppo e con alti tassi di tubercolosi. I paesi dovrebbero rapidamente includere i due nuovi farmaci nei loro protocolli nazionali di cura e, in attesa della registrazione, concedere delle autorizzazioni temporanee d’importazione”.
 
MSF oggi pubblica la quarta edizione di “Farmaci per la tubercolosi multiresistente al microscopio” un rapporto che analizza le barriere e i fattori che impediscono l’accesso alle cure contro la tubercolosi multiresistente. Il rapporto mostra che le cure contro la TB multiresistente più utilizzati finora costano tra i 1800 e i 4600 dollari a paziente senza contare i nuovi farmaci o i farmaci di nuovo impiego “rivisitati” che potrebbero migliorarne l’efficacia. Questo costo è nettamente inferiore rispetto a quello della prima edizione del rapporto MSF nel 2011, quando le stesse cure costavano tra i 4400 e i 9000 dollari a persona. Tuttavia, l’aggiunta di nuovi e rivisitati farmaci antitubercolari, che permetterebbe una maggiore tolleranza ed efficacia delle cure, potrebbe purtroppo far aumentare il prezzo.
 
“Otsuka – rileva la nota - ha fissato il prezzo del delamanid a 1.700 dollari a persona per ciclo di terapia nei paesi in via di sviluppo. Se una parte dei pazienti nei paesi più poveri può ricevere la bedaquilina attraverso un programma di donazione avviato dalla Johnson & Johnson, altri paesi a medio reddito, pertanto al di fuori del programma di donazione, potrebbero pagare fino a 3.000 dollari”.
 
“La tubercolosi è curabile eppure è la malattia infettiva che uccide il maggior numero di persone al mondo”, dichiara la dott.ssa Grania Bridgan, specialista di tubercolosi per l’Access Campaign di MSF” Abbiamo necessariamente bisogno di una cura più tollerabile dai pazienti, più efficace, disponibile e accessibile per prezzo, altrimenti, come al solito, sarà una strada senza uscita”.
24 marzo 2016
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