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QS Edizioni - giovedì 2 maggio 2024

Scienza e Farmaci

Cancro. Scoperto un bersaglio terapeutico universale?

immagine 28 febbraio - Un meccanismo riconosciuto sulle cellule tumorali del linfoma di Hodgkin, che riguarda il legame della proteina CPEB1 con più di 200 geni legati alla proliferazione cellulare e allo sviluppo di tumori, sembrerebbe avere valenza generale per la stimolazione della progressione della malattia.
Da anni la lotta al cancro fa piccoli passi in avanti senza mai trovare una vera cura. Per questo, trovare nuovi bersagli terapeutici – magari universali – è sempre più una priorità. Oggi uno studio che si è guadagnato la pubblicazione su Nature sembrerebbe aiutare gli scienziati a meglio comprendere i meccanismi che controllano l'espressione dei geni che favoriscono lo sviluppo di tumori in processi come la divisione incontrollata delle cellule: la ricerca, dell'Institut de recerca biomedica (IRB Barcellona), il cui primo autore è il ricercatore italiano Felice Alessio Bava, descrive il ruolo della proteina CPEB1 nella regolazione di un meccanismo che coinvolge più di 200 geni legati alla proliferazione cellulare e allo sviluppo di tumori. Tale meccanismo, studiato nelle cellule tumorali derivanti dal linfoma di Hodgkin, viene proposto come un sistema di regolazione generale che stimola la progressione tumorale.
 
I ricercatori descrivono nello studio come CPEB1 porti all'accorciamento di una regione altamente specifica dell'RNA (la molecola nella quale risiede l'informazione utile alla produzione di proteine). Questa regione contiene gran parte dell'informazione necessaria a determinare se una molecola di RNA debba essere trasformata in proteina o meno. Raúl Méndez, che ha coordinato la ricerca ed è capo del gruppo di Controllo traduzionale del ciclo cellulare e differenziamento all'interno del centro di ricerca barcellonese, ha affermato che "CPEB1 'toglie il freno a centinaia di RNA che stimolano il de-differenziamento e la proliferazione cellulare, permettendo loro di essere tradotte in proteine che promuovono la trasformazione tumorale della cellula. CPEB1 non solo ha questa funzione nel nucleo delle cellule, ma accompagna anche le molecole di RNA nel citoplasma".

Méndez, esperto di tutta la famiglia di proteine CPEB, proteine che uniscono l'RNA e che hanno un ruolo chiave nello sviluppo embrionale, ha spiegato che "le proteine CPEB sono necessarie per lo sviluppo e per la rigenerazione dei tessuti adulti attraverso le cellule staminali. Ma se il meccanismo governato dalle CPEB è continuamente attivato, le cellule si dividono quando non dovrebbero, e causano lo sviluppo dei tumori". Questa famiglia di proteine è composta da quattro membri che hanno funzioni che si compensano reciprocamente in condizioni normali, ma che mostrano attività specifiche in condizioni patologiche.

Lo studio pubblicato oggi è un'ulteriore dimostrazione di come le proteine CPEB potrebbero essere dei buoni bersagli terapeutici. Nel 2011, in un altro lavoro pubblicato su Nature Medicine, Méndez aveva identificato CPEB4 come la proteina responsabile dell'attivazione di centinaia di geni coinvolti nella crescita tumorale. "Questa scoperta potrebbe essere positiva da un punto di vista terapeutico perché potrebbe significare che, rimuovendo o inibendo CPEB1, nelle cellule sane la sua funzione potrebbe essere sostituita da altri membri della famiglia di CPEB", ha spiegato Bava. "Mentre, nei tumori, CPEB1 è la sola proteina responsabile dell'accorciamento di questa regione dell'RNA e favorisce quindi la formazione di tumori".
                                                     
Il laboratorio dove lavora Bava e guidato da Méndezha identificato inoltre un sistema di screening farmacologico di molecole che inibiscono l'azione di CPEB nei tumori, e che hanno solo effetti secondari in cellule sane. Non esiste infatti al momento “un farmaco che regoli in questo stadio l'espressione genica”, ha ricordato Méndez. “Il nostro studio apre nuove possibilità terapeutiche e siamo ottimisti sul fatto di poter usare nel futuro le proteine CPEB come potenziali target”.

A questo studio ha partecipato anche il gruppo guidato da Juan Valcárcel presso Centro di Regolazione Genomica (CRG) di Barcellona, un esperto di processamento nucleare degli RNA, e Roderic Guigó, un esperto di biostatistica sempre del CRG. Il lavoro è stato finanziato dal consorzio Consolider RNAreg del Ministero dell'economia e competizione spagnolo e dal governo catalano (Generalitat de Catalunya).
28 febbraio 2013
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