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QS Edizioni - lunedì 29 aprile 2024

Scienza e Farmaci

Sclerosi multipla: 2,3 milioni di malati nel mondo. Un milione in più che nel 2008

immagine 2 ottobre - Cresce l'incidenza della malattia tra la popolazione. Lo rileva Atlas, l'indagine globale che sarà presentata al Congresso Europeo sulla sclerosi multipla che si apre domani a Copenaghen. In Italia circa 68 mila persone vivono con sclerosi multipla, il cui picco di diagnosi è tra i 20-40 anni di età.
Sempre più persone nel mondo soffrono a causa della Sclerosi Multipla. A dimostarlo è Atlas, la più vasta Indagine globale sulla malattia realizzata dalla Federazione Internazionale Sclerosi Multipla ( MSIF) in collaborazione con l’OMS e che sarà presentata a ECTRIMS, il Congresso Europeo sulla sclerosi multipla che si apre domani, 3 ottobre, a Copenaghen.

Sono 2,3 milioni le persone colpite dalla sclerosi Multipla nel mondo. Circa 1 milione in più rispetto ai dati riferiti la precedente indagine del 2008. Un aumento che deriva anche da alcuni aspetti positivi. Infatti non solo si è ampliata la rilevazione della malattia effettuata dai neurologi dei 120 paesi coinvolti, ( nella precedente indagine questa rilevazione non era stata possibile per assenza di tecniche diagnostiche), ma a far registrare l’aumento dei malati è anche la minore mortalità ottenuta grazie alle terapie. “La sopravvivenza dei malati con SM è pressoché uguale a quella dei soggetti sani – spiega Mario Alberto Battaglia, presidente della Fondazione dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla e vice presidente MSIF -, ma dobbiamo migliorare la qualità di vita di questi malati e dare risposte terapeutiche alla forma progressiva chiamata orfana di farmaci”.

Uno degli aspetti descritti dal Atlante è la prevalenza della SM nei bambini : fino al 5% delle persone con SM sviluppa la malattia prima dei 18 anni. In Italia i dati indicano la presenza tra i 500-700 bambini colpiti sotto i 16 anni, quindi in età pediatrica. Sempre nel nostro paese circa 68 mila persone vivono con sclerosi multipla il cui picco di diagnosi è tra i 20-40 anni di età. Sono 2mila i nuovi casi l’anno, in pratica una nuova diagnosi ogni 4 ore.

Ma se i pazienti sono aumentati, cresce anche il numero dei neurologi in tutto il mondo (+ 30%) e la fornitura di apparecchiature di risonanza magnetica, fondamentali per diagnosticare la malattia, è raddoppiata negli ultimi 5 anni nei paesi emergenti. Purtroppo – sempre secondo Atlas- le terapie modificanti la malattia sono finanziate per la quasi totalità dai servizi nazionali dei paesi a alto reddito, mentre per quelli a basso reddito il finanziamento è pressoché inesistente. Ma questa disparità non si evince solo tra Paesi ricchi e Pesi poveri, esiste anche all’interno di una stessa Nazione. “nel Regno Unito- spiega Peer Baneke, chief executive officier della MSIF - vi è una forte diseguaglianza nel trattamento e nella cure della persona affetta da SM- come riferito dalla associazione SM inglese- a causa dei differenti sistemi sanitari distrettuali”.

In Italia, spiega invece Battaglia, “l’accesso ai trattamenti è garantito dal SSN, anche se iniziamo ad avere qualche segnalazione di farmaci che vengono dati in ritardo o non vengono offerti gratuitamente a causa dei diversi prontuari terapeutici regionali e per effetto dell’attuale crisi. La SM- aggiunge il vice presidente della Federazione Internazionale Sclerosi Multipla - è una malattia che non rispetta confini  geografici: tutte le persone hanno diritto ai più attuali trattamenti in grado di migliorare la disabilità legata alla malattia, alla sua progressione e quindi di curare anche la sua forma grave che colpisce in Italia 25mila persone, 1 milione nel mondo”.

Emanuela Medi
2 ottobre 2013
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