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QS Edizioni - sabato 4 maggio 2024

Scienza e Farmaci

AIDS. Dati inediti al Sant’Anna: “Con trattamento precoce si può bloccare replicazione del virus”. Verso nuove prospettive di ricerca

di Viola Rita
immagine 10 febbraio - In un seminario al Sant’Anna, Gianfranco Pancini del Pasteur di Parigi illustra nuovi dati sull’HIV: se la terapia è precoce, è possibile “allontanare lo spettro dell’Aids”. Nell’attesa di nuovi studi è importante “non abbassare la guardia”, aggiunge Vincenzo Lionetti, coordinatore dei seminari
“Con il trattamento farmacologico precoce si può bloccare la replicazione del virus Hiv, indurre uno stato di resistenza e allontanare lo spettro dell’Aids”: lo ha affermato Gianfranco Pancino, Direttore emerito della ricerca Inserm all’Istituto Pasteur di Parigi - stretto collaboratore di Francoise Barre Sinoussi,Nobel per la medicina 2008, a seguito della scoperta del virus Hiv. Il tutto in occasione di un seminario presso la Scuola Superiore di Sant’anna a Pisa. Il seminario rientra nel ciclo “Orizzonti in Biologia e Medicina”, coordinato dal Dottor Vincenzo Lionetti, un insieme di incontri rivolti agli allievi ordinari del settore di Scienze mediche del Sant’Anna.
 
Mantenere il controllo a lungo termine della replicazione del virus Hiv, responsabile dell’Aids, senza che il paziente sviluppi lo stato di malattia conclamata. È oggi possibile, come emerge durante il seminario, grazie a un intervento farmacologico precoce: una sorta di capovolgimento dell’approccio terapeutico dell’Hiv finora in atto, in cui i farmaci se possibile non venivano somministrati in una fase molto precoce. Ma da quali osservazioni cliniche deriva questo nuovo approccio? Pancino ha osservato che alcuni pazienti, pur avendo contratto l’infezione da Hiv, non sviluppano l’Aids e che rari soggetti, pur fortemente esposti al rischio infettivo, non contagiano l’infezione da HIV. Questi elementi hanno ispirato il disegno di un nuovo approccio che possa indurre resistenza all’HIV.
 
L’intervento di cui si è parlato nel seminario permette di limitare, sino ad “azzerare”, la viremia e di allontanare lo spettro della malattia conclamata, l’Aids. Ovviamente ciò non significa che tutte le persone sieropositive, oggi già in trattamento con farmaci antiretrovirali, possano sospendere la terapia, ma il dato è giudicato particolarmente interessante e può, in prospettiva, promuovere ancora di più l’utilizzo del trattamento precoce dell’infezione da Hiv, come strategia preventiva dell’Aids.
 
“Questi dati”, ha commentato Vincenzo Lionetti, “incoraggiano futuri studi di ricerca volti a concedere uno sprazzo di luce ai pazienti che hanno contratto l’infezione da Hiv. Nell’attesa di ulteriori passi nella conoscenza e nello sviluppo di una terapia precoce è importante non abbassare la guardia, non sottovalutare i fattori di rischio ed attenersi a consolidate norme di prevenzione. La visita di Gianfranco Pancino ha arricchito tutti noi portando alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa lo spirito pasteuriano”.
 
Il seminario è avvenuto alla presenza di membri del Collegio della Classe di scienze sperimentali e del Direttore dell’Istituto di Scienze della vita Mario Enrico Pè.
 
Viola Rita
10 febbraio 2014
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