Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso delle aziende omepatiche e antroposofiche contro il decreto tariffe 21/12/2012 del ministero della Salute (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 15 marzo 2013) che, secondo l’allarme lanciato da Omeoimprese, “avrebbe messo in ginocchio il mercato omeopatico” producendo aumenti “anche di 700 volte rispetto alla tariffa precedente”.
“Ora le aziende omeopatiche e antroposofiche ora possono guardare con più tranquillità al futuro”, ha commentato
Fausto Panni, Presidente di Omeoimprese, spiegando che le tariffe dovranno essere aumentate “solo del 10% come previsto dalla legge Balduzzi”.
Per Omeoimprese “è' certamente un passo importante per l'industria omeopatica e antroposofica, per i pazienti e per i medici. Ora – ha proseguito Panni - ci aspettiamo che il Ministero della Salute, che si è impegnato anche con il Parlamento, intervenga rapidamente sui tempi di presentazione delle domande di rinnovo e sulla semplificazione della documentazione richiesta”.
Il tema delle tariffe infatti non è l'unico problema in campo per le aziende omeopatiche, “che a meno di due anni dalla scadenza della presentazione delle domande di rinnovo non sono ancora state messe in grado di completare la compilazione dei dossier. Senza contare la stretta ingiustificata sulle officine di produzione italiane”.