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QS Edizioni - venerdì 3 maggio 2024

Scienza e Farmaci

In Usa è allarme: troppi farmaci “controllati” ai giovani

immagine 7 dicembre - Le prescrizioni di oppioidi, sedativi e stimolanti sono quasi raddoppiate dal 1994 a oggi nella fascia di età tra i 15 e i 29 anni secondo uno studio pubblicato su Pediatrics. Non è detto che sia un indice di inappropriatezza, ma preoccupa l’uso non medico di questi medicinali.
C’è un tendenza che sta mettendo in allarme gli osservatori negli Stati Uniti: le prescrizioni di farmaci “controllati”, vale a dire oppioidi, sedativi e stimolanti, agli adolescenti e ai giovani adulti è in costante crescita da un quindicennio.A lanciare l’allarme è uno studio pubblicato su Pediatrics.
“In totale, dalla nostra analisi è emerso che i farmaci controllati sono prescritti approssimativamente a 1 giovane adulto su 6 e a 1 adolescente su 9”, ha affermato Robert J. Fortuna, uno degli autori dello studio.I ricercatori hanno estratto i dati da diversi database medici americani osservando l’andamento delle visite e delle prescrizioni dal 1994 al 2007. Nel periodo preso in considerazione, in totale sono state 2,3 milioni le prescrizioni a ragazzi tra i 15 e i 18 anni e 7,8 milioni quelle a giovani tra i 20 e i 29 anni. Più che i numeri assoluti, a preoccupare i ricercatori, è però il trend: dal 1994 al 2007 la percentuale di visite nelle quali è stato prescritto uno di questi farmaci è passata dal 6,4 per cento all‘11,2 per cento negli adolescenti e dall‘8,3 per cento al 16,1 per i giovani adulti.
Le percentuali sono più basse se si analizzano le visite non dovute a un trauma (scendono al 9,6% negli adolescenti e al 13,8 nei giovani adulti) e nettamente più alte in caso di traumi: 14,5 per cento negli adolescenti e 27 per cento nei giovani adulti.
Inoltre non sembrano emergere differenze significative tra i contesti in cui viene effettuata la visita: che si tratti dell’ambulatorio del medico o dell’ospedale, i tassi non cambiano.
Da dove nasca questo brusco aumento delle prescrizioni lo si intuisce analizzandone le indicazioni per cui sono effettuate: i farmaci “controllati” vengono prescritti anche per condizioni molto comuni come il mal di schiena (nel 23,4% dei casi negli adolescenti e nel 39,9% nei giovani adulti).
Sono gli oppioidi la classe in cui si registra un aumento più consistente: un aumento “che è possibile attribuire, in parte, all’evoluzione della normativa federale e statale, all’aumento dell’advocacy e a un aumento della familiarità dei medici” con questa classe di farmaci, spiegano i ricercatori. Nel caso dei sedativi e degli ipnotici è plausibile che “un aumento dell’attenzione all’insonnia e all’ansia, la disponibilità di nuovi farmaci e il diffuso marketing diretto al consumatore” abbiano contribuito a far aumentare le prescrizioni.
Queste cifre, tuttavia, sottolineano gli autori non sono automaticamente sintomo di inappropriatezza.
A preoccupare, piuttosto è l’uso “non medico” di questi farmaci.
“L’uso non medico di farmaci in vendita con prescrizione da parte degli adolescenti e dei giovani adulti ha superato il consumo di droghe, se si esclude la marijuana, ed è diventato una questione di salute pubblica”, hanno sottolineato i ricercatori. “Il Drug Abuse Warning Network ha recentemente rilevato che le visite al pronto soccorso causate da un uso non medico degli analgesici oppioidi è raddoppiato tra il 2004 e il 2008”, hanno aggiunto.
E, anche se in calo, anche l’uso improprio di sedativi e stimolanti non è da meno. Un recente studio ha per esempio “rivelato un aumento di chiamate ai centri veleni per uso improprio di stimolanti. E questo potrebbe essere correlato a un aumento dell’intensità dell’uso improprio”.
Insomma, concludono i ricercatori, c’è da stare attenti: occorre “aumentare la sorveglianza e mettere a punto migliori strategie per assicurare un intervento appropriato per il paziente e controllare il l’uso non medico di farmaci controllati”.

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7 dicembre 2010
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