L’FDA ha di recente completato un ampio studio di confronto dabigatran-warfarin, per analizzare il rischio di
stroke trombo-embolico o emorragico, emorragie cerebrali, emorragie gastro-intestinali maggiori, infarto del miocardio e mortalità, in una condizione
real-life. Per questo, sono state prese in esame le cartelle cliniche relative a 134 mila pazienti Medicare (di età dai 65 anni in su); gli autori dello studio hanno evidenziato che l’impiego del nuovo anticoagulante orale risultava associato ad un minor numero di
stroke trombo-embolici, di emorragie cerebrali e di mortalità rispetto ai trattati con warfarin; il gruppo trattato con dabigatran presentava tuttavia un eccesso di emorragie gastro-intestinali maggiori. Sovrapponibile infine il rischio di infarto tra i due gruppi.
Questo nuovo studio ha preso in esame un numero molto più ampio di pazienti anziani, rispetto ad una precedente analisi post-
marketing, sempre condotta dall’FDA. I risultati sono coerenti con quelli dei grandi
trial clinici registrativi e dunque, anche alla luce di questo nuovo studio, l’FDA in una nota fa sapere che continua a considerare positivo il profilo rischio-beneficio di dabigatran e che non apporterà modifiche alla scheda tecnica del farmaco, né alle sue indicazioni prescrittive.
Maria Rita Montebelli