toggle menu
QS Edizioni - domenica 28 aprile 2024

Scienza e Farmaci

Identificate le proteine responsabili di 130 malattie del cervello

immagine 20 dicembre - In uno studio che si preannuncia epocale ricercatori Wellcome Trust Sanger Institute di Cambridge e dell’Edinburgh University hanno mappato le 1461 proteine che costituiscono la densità postsinaptica.
La soluzione all’enigma delle malattie che coinvolgono il cervello è più vicina.
Ricercatori del Wellcome Trust Sanger Institute di Cambridge e dell’Edinburgh University hanno infatti mappato le 1461 proteine che interagiscono nella densità postsinaptica, una specifica area delle sinapsi cerebrali, da tempo riconosciuta come coinvolta in diverse patologie.
Nello studio, pubblicato su Nature Neuroscience, il team ha analizzato campioni cerebrali estratti da individui sottoposti a interventi chirurgici.
“Abbiamo identificato 130 malattie del cervello in cui sono coinvolte le densità postsinaptiche”, ha affermato uno degli autori dello studio, Seth Grant. “Tra esse, ci sono comuni patologie debilitanti come l’Alzheimer, il Parkinson o altre malattie neurodegenerative così come l’epilessia e malattie dello sviluppo dei bambini come l’autismo o le difficoltà di apprendimento. La nostra scoperta - ha precisato - mostra che le densità postsinaptiche sono lo snodo di un’ampia gamma di malattie che colpiscono milioni di persone”.
La ricerca apre la strada a importanti prospettive terapeutiche. “Piuttosto che puntare sui “soliti sospetti”, disponiamo adesso di una lista completa di più di 1000 sospetti”, ha spiegato Jeffrey L. Noebels, professore di Neurologia, Neuroscienze e Genetica umana al Baylor College of Medicine.
Non solo: “dal momento che in molte malattie è coinvolto lo stesso gruppo di proteine, ora possiamo essere in grado di sviluppare nuovi trattamenti che possono essere impiegati in più patologie”, ha aggiunto Grant. Inoltre, "Possiamo ipotizzare altri modi per sviluppare test diagnostici e per aiutare i medici a classificare le patologie".
Le ricadute sulla clinica di questo studio, per ora, rimangono lontane.
Tuttavia, il contributo alla conoscenza delle malattie del cervello potrebbe essere epocale. Inoltre la ricerca fa luce sull’origine genetica dei comportamenti umani: secondo i ricercatori infatti la densità postsinaptica sarebbe coinvolta nel comportamento cognitivo (memoria, apprendimento, emozioni, umore), nel comportamento sociale o nell’abuso di sostanze stupefacenti.
Consci dell’importanza che potranno avere in futuro queste informazioni, i ricercatori hanno reso pubblici i dati completi dello studio su un sito web.  
20 dicembre 2010
© QS Edizioni - Riproduzione riservata