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QS Edizioni - martedì 21 maggio 2024

Scienza e Farmaci

Tumori. Gli oncologi a Lorenzin: "Inaccettabili le disparità di accesso ai farmaci innovativi"

immagine 21 luglio - Per gli esperti, in questo modo viene violato il diritto alla salute dei pazienti. Così in una lettera aperta indirizzata al ministro della Salute, Aiom e Cipomo denunciano la situazione minacciando un ricorso alla Consulta. "I tempi previsti per rendere disponibili queste terapie non sono rispettati. Gravi le discriminazioni per i malati”.
Gli oncologi italiani chiedono, in una lettera indirizzata al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, di intervenire con urgenza per risolvere i problemi legati alle inaccettabili disparità di accesso ai farmaci anti-cancro innovativi. In caso contrario, di fronte a una situazione che sta creando gravi problemi etici e di salute, Aiom (Associazione italiana di oncologia medica) e Cipomo (Collegio italiano dei primari oncologi medici ospedalieri) ricorreranno alla Corte Costituzionale.
 
“La legge n.189 dell’8 novembre 2012 (ex ‘decreto Balduzzi’) – si legge nella lettera co-firmata dal presidente Aiom, Stefano Cascinu, e dal presidente Cipomo, Gianpiero Fasola - prevede, in attesa della negoziazione della rimborsabilità e del prezzo, l’inserimento automatico di farmaci innovativi, già autorizzati in Europa, in una apposita fascia denominata fascia ‘Cnn’, ovvero fascia ‘C non negoziata’. I farmaci in tale fascia sono quindi disponibili in commercio e prescrivibili, ma non a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Nel periodo in cui i farmaci permangono in tale fascia, la disponibilità è più teorica che reale, in quanto legata all’eventuale acquisto del farmaco da parte di ciascuna singola Azienda Ospedaliera o di ciascuna Regione. Questo crea una situazione di inaccettabile disparità tra pazienti, e, soprattutto, non risolve il problema del ritardo di accesso a farmaci di provata efficacia. Con una lettera aperta inviata al Ministro della Salute il 5 luglio 2013, Aiom sottolineava le criticità di tale norma, chiedendo un intervento urgente per emendare quell’aspetto del decreto Balduzzi”.

“Qualche giorno dopo – sottolineano Cascinu e Fasola nella lettera -, Aiom e Cipomo esprimevano apprezzamento per il provvedimento del Governo, che prevede che l’Aifa sia tenuta a esaminare il dossier e chiudere l’iter per l’immissione dei farmaci nel prontuario del Servizio Sanitario Nazionale entro 100 giorni dall’immissione del farmaco in commercio a pagamento. Questo limite temporale però nei fatti non è rispettato e il problema appare tutt’altro che risolto: ad oggi, infatti, permangono in fascia Cnn numerosi farmaci oncologici, per molti dei quali la tempistica di negoziazione si protrae ormai da molti mesi”.

A questo punto gli oncologi chiedono un intervento urgente del Ministro Lorenzin, per tutelare il diritto alla salute dei pazienti. “In caso di persistenza di questo stato di potenziale discriminazione – concludono Cascinu e Fasola - valuteremo l’ipotesi di ricorrere alla Corte Costituzionale”. 
21 luglio 2014
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