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QS Edizioni - martedì 7 maggio 2024

Scienza e Farmaci

Cancro del colon-retto. Con la dieta ‘pescetariana’ si abbatte il rischio del 43%

di Maria Rita Montebelli
immagine 9 marzo - Lo studio AHS-2 pubblicato oggi su JAMA Internal Medicine dimostra che una particolare variante della dieta vegetariana, quella che prevede il consumo di pesce, si associa ad una riduzione importante del rischio del tumore del colon retto. Un dato importante, che se confermato da ulteriori studi, porterebbe ad utilizzare questo tipo di dieta come strumento di prevenzione del cancro del colon-retto.
Un buon modo per evitare il cancro del colon-retto, secondo quanto suggerito da numerosi studi, sembra essere quello di abbracciare la dieta vegetariana. E alle tante evidenze già disponibili in letteratura se ne aggiunge oggi un’altra, appena pubblicata online first su JAMA Internal Medicine.
 
Si tratta dell’Adventist Health Study 2 (AHS-2), uno studio assai importante nei numeri, oltre che particolare per la tipologia dei 77.659 partecipanti, tutti Avventisti del Settimo Giorno. Questa vasta coorte Nord Americana è stata arruolata tra il 2002 e il 2007 e al momento dell’inclusione nello studio, veniva valutata la tipologia di dieta abitualmente seguita, attraverso la somministrazione di un questionario. Sulla base delle risposte ottenute, i soggetti venivano assegnati a quattro diverse categorie ‘vegetariane’ (vegani, latto-ovo vegetariani, pesco-vegetariani e semivegetariani) o alla categoria ‘non vegetariano’. Questi dati sono stati in seguito incrociati con quelli dei registri di oncologia, analizzati tra giugno e ottobre 2014.
 
Nell’arco di un periodo medio di follow up di 7,3 anni, sono stati individuati 380 casi di cancro del colon e 110 casi di cancro del retto. Tra tutti i vegetariani il rischio di sviluppare un tumore del colon-retto, rispetto ai non vegetariani, è risultato complessivamente ridotto del 22% (più in dettaglio la riduzione è del 19% per il cancro del colon e del 29% per quello del retto).
 
Scorporando questi dati per le singole categorie di dieta vegetariana, la riduzione del rischio è risultata del 16% tra i vegani, del 18% tra i latto-ovo vegetariani, dell’8% tra i semivegetariani e di un sorprendente 43% tra i pesco-vegetariani. La riduzione del rischio non mostrava differenze di genere e tra le diverse etnie.
 
Gli autori concludono dunque che la dieta vegetariana si associa ad una riduzione complessiva di rischio del cancro del colon-retto. La variante ‘pesco-vegetariana’ è quella che in assoluto si associa alla maggior riduzione del rischio. Non è ancora stato dimostrato che questa associazione sia frutto di una relazione causa-effetto.
 
“Se queste associazioni si dimostrassero causali – commenta uno degli autori dello studio Michael J. Orlich, della Loma Linda University, California – la dieta vegetariana rappresenterebbe un importante strumento di prevenzione primaria contro il tumore del colon-retto.
 
La dimostrazione che diete vegetariane simili a quelle seguite dai partecipanti a questo studio si associno ad un minor rischio di cancro del colon-retto, insieme a quanto scoperto in passato e cioè che si associano ad un minor rischio di obesità, ipertensione, diabete e mortalità, andrebbe presa in seria considerazione nel momento di dare consigli alimentari”.
 
Maria Rita Montebelli
9 marzo 2015
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