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QS Edizioni - sabato 4 maggio 2024

Scienza e Farmaci

Farmacoresistenza. Un maggiore utilizzo di vaccini riduce l’utilizzo di antibiotici

di Kate Kelland
immagine 12 febbraio - Un report del Ministero del Tesoro britannico suggerisce che la strada più semplice per ridurre il problema della resistenza dei batteri agli antibiotici consista nell’utilizzo globale dei vaccini, in modo da impedire le infezioni più pericolose.
(Reuters Health) – Un maggiore utilizzo dei vaccini ridurrebbe la necessità di utilizzare antibiotici, ed aiuterebbe a combattere l’aumento delle infezioni da batteri resistenti ai farmaci. È quanto emerge da una review commissionata dal governo britannico. Nell’ultimo report sulla resistenza da antibiotici, il ministro del tesoro britannico Jim O’Neill ha dichiarato che si dovrebbe dare maggiore attenzione all’utilizzo dei vaccini esistenti ed allo sviluppo di nuovi vaccini. I vaccini possono combattere la resistenza ai farmaci perché riducono i casi di infezione e la necessità di ricorrere ad antibiotici.
 
“Ci sono vaccini disponibili al momento che potrebbero avere un impatto enorme sull’utilizzo di antibiotici e la resistenza, oltre che salvare molte vite se utilizzati ampiamente”, sostiene il report di O’Neill. Per esempio i vaccini che proteggono dal batterio che causa la polmonite, lo Streptococcus pneumonia (che uccide più di 800000 bambini ogni anno), dovrebbero essere somministrati in tutto il mondo. “Una copertura universale con un vaccino coniugato antipenumococco, che è già utilizzato in diverse parti del mondo, potrebbe prevenire largamente le 800.000 morti annuali di bambini sotto i 5 anni causate dallo Streptococcus pneumonia – sostiene O’Neill – e potrebbe anche prevenire oltre 11 milioni di giorni di utilizzo di antibiotici in questi bambini, riducendo la probabilità che si sviluppi una resistenza”.
 
Le aziende farmaceutiche Pfizer e GSK hanno entrambe prodotto vaccini progettati per proteggere neonati, bambini, ed adulti dallo Streptococcus pneumonia.

Epidemiologia e costi
Nel primo report, O’Neill, ha stimato che gli antibiotici e la resistenza dei batteri possano essere responsabili della morte di oltre 10 milioni di persone all’anno, con una previsione di costi che supera i 100 trilioni di dollari fino al 2050, se la situazione non viene mantenuta sotto controllo. La Commissione Europea ha annunciato di aver cominciato a ridisegnare la strategia per combattere i batteri resistenti ai farmaci, dopo che una ricerca della UE ha scoperto l’aumento dei livelli di resistenza ai farmaci in batteri che causano avvelenamento da cibo, come Salmonella e Campylobacter.
 
Fonte: Review commissionata dal Governo britannico, 2016
 
Kate Kelland
 
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
12 febbraio 2016
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