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QS Edizioni - domenica 5 maggio 2024

Scienza e Farmaci

Apnee notturne pericolose per i reni

di Kathryn Doyle
immagine 22 febbraio - Secondo uno studio pubblicato su Respirology,l'aumento della pressione sanguigna, dovuto a bassi livelli di ossigeno e ai continui risvegli notturni, sarebbe alla base dell'aumento del rischio di soffrire di una malattia renale cronica.
(Reuters Health) – Il rischio di soffrire di malattie renali croniche aumenterebbe tra chi soffre di apnee notturne. Responsabili del meccanismo che porta ai problemi ai reni sarebbero i bassi livelli di ossigeno intermittenti e i continui risvegli, che causano un aumento della pressione sanguigna. A dimostrarlo è stato uno studio condotto da ricercatori di Taiwan e pubblicato su Respirology.
 
Lo studio
Gli esperti hanno analizzato 8600 casi di adulti con una diagnosi di apnea notturna raccolti tra il 2000 e il 2010 dal Taiwan’s National Health Insurance Research Database. Questi sono stati messi a confronto con i dati raccolti da più d 34mila persone sane. I ricercatori hanno trovato 157 nuovi casi di malattie renale cronica tra le persone che soffrivano di apnea notturna e 298 casi tra le persone che non soffrivano di questo disturbo. Considerando il numero di soggetti analizzato, e dopo aver preso in considerazione altri fattori, i ricercatori hanno concluso che l’apnea notturna aumenterebbe del 58% il rischio di soffrire di malattie renali croniche. A confronto, soffrire di pressione alta, un fattore di rischio noto per le malattie renali croniche, ha aumentato il rischio del 17%. Mentre il diabete si conferma il fattore di rischio più importante tra tutti, aumentando di più del doppio il rischio di soffrire di malattie renali.
 
I commenti
“I livelli di ossigeno intermittenti e i continui risvegli potrebbero attivare un aumento della pressione che danneggerebbe i reni, rendendo chi soffre di apnee notturne più suscettibile a subire danni ai reni”, ha dichiarato Tetyana Kendzerska dell’Institute for Clinical Evaluative Sciences dell’Università di Toronto, che non era coinvolta nello studio. Ma “i dati raccolti in questa ricerca – ha precisato – non sono completi, dal momento che, essendo stati presi da un database, mancano informazioni sulla tipologia di apnee notturne e sulla gravità della malattia renale cronica eventualmente indotta”.

Inoltre, fattori importanti come obesità e fumo non sono stati presi in considerazione dai ricercatori di Taiwan, ha spiegato Kendzerska alla Reuters Health. “Quindi, invece di concludere asserendo che le apnee notturne hanno lo stesso impatto dell’elevata pressione sanguigna sul rischio di soffrire di malattie renali croniche – ha dichiarato – avrei concluso dicendo che questo studio suggerisce che potrebbe esserci un’associazione tra apnee notturne e malattie renali croniche, ma il dato dovrebbe essere validato da ulteriori ricerche”, ha sottolineato. Le apnee notturne moderate e severe possono essere trattate con un dispositivo di ventilazione meccanica noto come C-PAP (Pressione positiva continua delle vie aeree), una maschera che viene applicata durante la notte e contribuisce a ridurre gli alti livelli di pressione nel sangue, mitigando anche gli eventuali effetti sul rene. “Se l’importanza delle apnee notturne e l’effetto preventivo sul trattamento dovesse trovare conferme in studi successivi – ha dichiarato Kendzerska – l’apnea notturna dovrebbe essere inserita nella lista del fattori di rischio modificabili per le malattie renali croniche”.

Fonte: Respirology online
 
Kathryn Doyle
 
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
22 febbraio 2016
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