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QS Edizioni - sabato 18 maggio 2024

Scienza e Farmaci

Fumo. I risultati del più grande studio clinico sui farmaci per la disassuefazione su The Lancet

immagine 28 aprile - Gli autori concludono che non c’è un aumento significativo di gravi eventi avversi neuropsichiatrici con vareniclina rispetto al placebo o al cerotto alla nicotina. I fumatori trattati con vareniclina hanno tassi di disassuefazione significativamente più alti di quelli trattati con bupropione, cerotti sostitutivi della nicotina (NRT cerotti) o placebo.
Pfizer ha annunciato i risultati pubblicati su The Lancet relativi al più grande studio clinico sui farmaci per la disassuefazione da fumo, lo studio EAGLES (Evaluating Adverse Events in a Global Smoking Cessation Study). Lo studio ha coinvolto 8.144 fumatori adulti ed è stato disegnato per mettere a confronto la sicurezza neuropsichiatrica di vareniclina e bupropione rispetto al placebo e al cerotto alla nicotina in fumatori adulti con e senza precedenti disturbi psichiatrici. Gli autori hanno concluso che lo studio non ha mostrato un aumento significativo dell’incidenza dell’endpoint composito primario di sicurezza di gravi eventi avversi neuropsichiatrici con vareniclina o bupropione rispetto al placebo e cerotti sostitutivi della nicotina.
 
Le differenze tra i tassi di incidenza sono state considerate significative se il 95% dell’intervallo di confidenza (95% CI) associato era interamente al di sopra o al di sotto dello zero.  Circa la metà dei partecipanti allo studio aveva una storia di disturbi psichiatrici, o pregressi e in remissione, o in atto e clinicamente stabili. La diagnosi psichiatrica includeva principalmente disturbi depressivi, bipolari, di ansia e/o psicotici.
 
Lo studio EAGLES aveva come obiettivo di efficacia la valutazione dei tassi di astinenza continua dal fumo nei pazienti trattati con vareniclina o bupropione rispetto al placebo, durante le ultime quattro di 12 settimane di trattamento. L’astinenza continua è stata valutata anche rispetto ai cerotti sostitutivi della nicotina. E’ stata inoltre valutata, per tutti i trattamenti, l’astinenza a lungo termine durante un periodo di follow up senza trattamento della durata di 12 settimane (settimane 9-24). I risultati hanno mostrato che i pazienti di entrambe le coorti (con e senza precedenti di disturbi psichiatrici)+ che hanno preso vareniclina avevano un tasso di astinenza continua maggiore rispetto a quelli trattati con bupropione o cerotti sostitutivi della nicotina in entrambi i periodi. I pazienti trattati con ciascuna terapia hanno avuto tassi di astinenza più alti di quelli trattati con placebo. Questo è il primo studio controllato vs placebo che compara direttamente l’efficacia di vareniclina, bupropione e cerotti sostitutivi della nicotina per aiutare i fumatori a smettere di fumare.
 
“Secondo le linee guida della pratica clinica il modo più efficace per smettere di fumare è dato dalla combinazione di un farmaco per la disassuefazione da fumo e dal counseling. Tuttavia, gli ausili per la disassuefazione sono spesso sottoutilizzati a causa di una percezione errata relativamente alla loro efficacia e sicurezza - ha affermato l’ investigatore principale dello studio Robert M. Anthenelli, M.D., Professore di Psichiatria, Università della California, San Diego - Questo studio offre nuove informazioni ai medici e ai fumatori per aiutarli a prendere una decisione informata sulle diverse opportunità di trattamento.”
 
L’endpoint primario di sicurezza dello studio EAGLES è stato definito con l’occorrenza di almeno un evento avverso grave, emerso durante il trattamento, di ansia, depressione, alterazione delle proprie sensazioni e/o ostilità e/o l’occorrenza durante il trattamento di almeno un evento avverso moderato/severo, tra agitazione, aggressività, percezione errata, allucinazioni, idee omicide, mania, panico, paranoia, psicosi, idee suicidarie, comportamenti suicidari o suicidio portato a termine.
 
L’incidenza dell’endpoint primario di sicurezza nella coorte di pazienti che non avevano precedenti disturbi psichiatrici è stato 1.3% (vareniclina), 2.2% (bupropione), 2.5% (cerotti sostitutivi della nicotina) e 2.4% (placebo). I tassi di incidenza nella coorte di pazienti con precedenti disturbi psichiatrici è stato 6.5% (vareniclina), 6.7% (bupropione), 5.2% (cerotti sostitutivi della nicotina) e 4.9% (placebo). Nei pazienti senza precedenti disturbi psichiatrici, la differenza di rischio (RD) vareniclina vs placebo e bupropione vs placebo per l’endpoint primario di sicurezza è stata rispettivamente −1.28 (95% CI −2.40 a −0.15) e −0.08 (−1.37 a 1.21),. La differenza di rischio per vareniclina vs cerotti sostitutivi della nicotina e bupropione vs cerotti sostitutivi della nicotina è stata rispettivamente −1.07 (−2.21 a 0.08) e 0.13 (−1.19 a 1.45). Nei pazienti con precedenti disturbi psichiatrici, la RD vareniclina vs placebo e bupropione vs placebo è stata rispettivamente 1.59 (−0.42 a 3.59) e 1.78 (−0.24 a 3.81),; la RD per vareniclina vs cerotti sostitutivi della nicotina e bupropione vs cerotti sostitutivi della nicotina è stata rispettivamente 1.22 (−0.81 a 3.25) e 1.42 (−0.63 a 3.46). Tra entrambe le coorti di pazienti, il 95% degli intervalli di confidenza associati con queste differenze di rischio sono stati inferiori o hanno incluso lo zero. Si sono verificati più eventi avversi neuropsichiatrici nella coorte psichiatrica che in quella non psichiatrica per tutti i trattamenti, compreso il placebo.
 
In tutta la popolazione dello studio, l’evento avverso più frequente per gruppo di trattamento è stato: nausea (25%, vareniclina), insonnia (12%, bupropione), sogni anomali (12%, cerotti sostitutivi della nicotina) e cefalea (10%, placebo).
 
“Il fumo è una delle principali cause di morte prevenibile in tutto il mondo, e i benefici della disassuefazione sono immediati e sostanziali - ha commentato Freda Lewis-Hall, M.D., DFAPA, Chief Medical Officer e EVP di Pfizer Inc -. I dati dello studio EAGLES partono da una solida base di evidenze cliniche sulla sicurezza neuropsichiatrica e l’efficacia di vareniclina, che fanno di questo farmaco un’importante opzione terapeutica per le persone che vogliono smettere di fumare”. 
28 aprile 2016
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