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QS Edizioni - venerdì 17 maggio 2024

Scienza e Farmaci

Tumore del cervello. Il laser apre la strada a nuove terapie

immagine 5 maggio - Un team di neurochirurghi della Washington University di Saint Louis, che utilizzano il laser per il trattamento del cancro al cervello, hanno scoperto una tecnica per abbattere la barriera emato-encefalica, una scoperta che potrebbe potenzialmente portare a nuove opzioni di trattamento. Attualmente la ricerca è in un trial clinico di seconda fase.
(Reuters Health) - Un team di neurochirurghi della Washington University di Saint Louis, che utilizzano il laser per il trattamento del cancro al cervello, hanno scoperto una tecnica per abbattere la barriera emato-encefalica, una scoperta che potrebbe potenzialmente portare a nuove opzioni di trattamento. La tecnologia laser – che è stata approvata dalla Food and Drug Administration nel 2009 come strumento chirurgico che può essere utilizzato per il trattamento di tumori cerebrali – consiste in una piccola sonda laser appuntita che si riscalda e uccide i tumori dall’interno verso l’esterno. Dopo la terapia laser, i pazienti vengono trattati con la doxorubicina, che ha basse probabilità di superare la barriera emato-encefalica. “Siamo stati in grado di dimostrare che la barriera emato-encefalica è collassata per circa quattro settimane dopo aver effettuato la laser terapia – spiega Eric Leuthardt, professore di neurochirurgia alla Washington University di St. Louis – Quindi non solo si sta uccidendo il tumore, in realtà si sta aprendo una finestra di opportunità per fornire vari farmaci, molecole e terapie che altrimenti non potrebbero arrivarci.

Leuthardt sta anche utilizzando gli inibitori PD-1 per “rafforzare il sistema immunitario per combattere il cancro”, in combinazione con la terapia laser. Il processo è ancora in corso, ma il neurochirurgo sostiene che i primi risultati sono promettenti.

Rompere la barriera emato-encefalica è rischioso, ma secondo Leuthardt per i pazienti con cancro al cervello qualsiasi trattamento che potrebbe potenzialmente prolungare la loro vita è un rischio vale la pena correre. Per l’esperto, anche se il trial in corso ha risultati negativi, la scoperta che riguarda la barriera emato-encefalica potrebbe potenzialmente aprire più opzioni di trattamento in futuro. I ricercatori sperano di pubblicare i loro risultati entro la fine dell’anno.

Fonte: Washington University St.Louis

Reuters Staff

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
5 maggio 2016
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