‘Il telefono ti salva la vita’ recitava un vecchio slogan pubblicitario. E a questo sembrano ispirarsi nella loro
call to action anestesisti e rianimatori europei.
La richiesta di tre società scientifiche europee di settore,
European Resuscitation Council,
European Board of Anaesthesiology e
European Society of Anaesthesiology, è infatti quella di unificare in tutta Europa il numero di telefono per le emergenze intra-ospedaliere in caso di arresto cardiaco.
Il numero proposto, e che dovrebbe ovviamente riguardare anche gli ospedali italiani, è il 2222.
L’idea è scaturita dalla constatazione che 3 ospedali su 4 in Europa chiamano il rianimatore via telefono, ma per questo vengono utilizzati ben 105 numeri diversi, che vanno dal 19 al 25445. In mezzo a questa ‘babele’ di numeri, quello più di frequente adottato è il 2222.
Uno studio danese ha inoltre rilevato che in caso di emergenza, nei 74 ospedali considerati vengono utilizzati ben 41 diversi numeri per queste emergenze e che un sanitario su 2 non è in grado di ricordare quale sia il numero delle emergenze nel suo ospedale.
Ovviamente di fronte ad un arresto cardiaco non è possibile perdere tempo per rintracciare il numero del rianimatore, cercandolo su un elenco interno o chiedendolo al centralinista. Per questo
Maaret Castren presidente dello
European Resuscitation Council ha ritenuto utile proporre la standardizzazione del numero d’emergenza in caso di arresto cardiaco, anche nell’ottica della mobilità di medici e infermieri negli ospedali di tutta Europa.
“La standardizzazione – afferma
Martin Bromiley, direttore del
Clinical Human Factors Group (CHFG) – si è dimostrata un meccanismo efficace nel ridurre l’errore umano in caso di procedure o situazioni complesse. Il CHFG supporta dunque pienamente questa iniziativa di
patient safety e si augura che tutti gli ospedali europei provvedano a standardizzare il loro numero di emergenza per l’arresto cardiaco, scegliendo il 2222”.
Il costo stimato per ospedale per passare dal vecchio numero al 2222 è intorno ai 7.500 euro.
Maria Rita Montebelli