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QS Edizioni - venerdì 17 maggio 2024

Scienza e Farmaci

Sclerosi Multipla. Da Merck 80.000 euro in palio per programmi multidisciplinari e nuove tecnologie

immagine 28 settembre - Al via la prima edizione del Premio Merck in Neurologia. Verranno finanziati i 2 progetti che meglio realizzeranno l’integrazione tra le diverse figure professionali e le nuove tecnologie. Duplice l’obiettivo: “Migliorare la convivenza con la patologia da parte del paziente e la sua gestione clinica da parte del medico”. Il bando è rivolto a Enti Universitari e Ospedalieri, IRCSS ma anche Associazioni pazienti e c’è tempo fino al 7 novembre. VAI AL BANDO
Merck ha annunciato oggi l’apertura del Bando di Concorso Approcci multidisciplinari e nuove tecnologie per migliorare la qualità di vita del paziente con Sclerosi Multipla (SM) indetto da Merck con il patrocinio della Società Italiana di Neurologia (SIN).
 
“Fino al 7 novembre – si legge in una nota -  Enti Universitari e Ospedalieri, IRCSS ma anche Associazioni pazienti di tutta Italia potranno presentare proposte volte a migliorare la gestione clinica e la qualità di vita del paziente con Sclerosi Multipla, prevedendo sia il coinvolgimento delle diverse figure professionali impegnate nell’assistenza al paziente sia soluzioni tecnologiche innovative”.
 
Tra queste ad esempio “dispositivi mobile health, software per programmi innovativi di supporto al paziente, programmi per la gestione clinica, applicazioni che permettano una migliore decisione sia in fase di diagnosi che di trattamento”.
 
L’Azienda specifica che “i progetti saranno valutati sulla base dei criteri di innovatività, impatto sulla gestione clinica del paziente, ripercussioni sul paziente in termini di qualità di vita e di convivenza con la malattia, fattibilità del progetto da parte del proponente, applicabilità nella pratica clinica e grado di interdisciplinarietà del progetto”.
  
“La multidisciplinarietà si sta diffondendo nei centri SM attraverso competenze acquisite dai neurologi impegnati e grazie a una ristretta rete di consulenti addestrati a riguardo; è però ancora utilizzata in meno della metà dei casi trattati -  dichiara il Prof. Leandro Provinciali, Presidente Eletto della Società Italiana di Neurologia e Presidente della Commissione giudicatrice del Premio. “La tecnologia può fornire strumenti di valutazione e monitoraggio la cui rilevanza clinica però è condizionata dalla "lettura" che il neurologo esperto può fornire» continua il Prof. Provinciali. «I supporti tecnologici risultano preziosi sia nella visione d'insieme del decorso della malattia in un singolo paziente, sia nel censimento dei bisogni della popolazione affetta. Quest'ultimo aspetto, in una logica di comunità, può contribuire a predisporre le competenze e le risorse necessarie ad affrontare i problemi correlati alla malattia, limitando il carico sociale della stessa”.
 
Due premi per integrare le professionalità attraverso l’innovazione digitale.
È in questo scenario che si colloca il Premio Merck in Neurologia che finanzierà i 2 progetti che meglio realizzeranno l’integrazione tra le diverse figure professionali e le nuove tecnologie. Con un duplice obiettivo: migliorare la convivenza con la patologia da parte del paziente e la sua gestione clinica da parte del medico.
 
“Il paziente ed i suoi bisogni insoddisfatti sono costantemente al centro delle nostre attività» sottolinea Antonio Messina, a capo del business biofarmaceutico di Merck in Italia. «È proprio partendo dal paziente e dalle sue esigenze che abbiamo deciso di lanciare il Premio Merck in Neurologia. Scopo dell’iniziativa è promuovere un approccio multidisciplinare alla Sclerosi Multipla, favorendo, allo stesso tempo, l’utilizzo di innovative soluzioni eHealth. In Merck – conclude Messina - siamo fortemente convinti che le nuove tecnologie siano un elemento strategico per facilitare il lavoro integrato dei diversi specialisti, lo scambio rapido ed efficiente delle informazioni, e l’assistenza continuativa al paziente. Questo Premio è solo una delle tante iniziative della nostra Azienda volte a promuovere la diffusione di nuove applicazioni del digitale alla salute. Tutto ciò con un unico obiettivo: fare una reale differenza nella vita dei pazienti”.
28 settembre 2016
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