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QS Edizioni - giovedì 2 maggio 2024

Scienza e Farmaci

Pfizer taglia 6.000 dipendenti. Nessun rischio per filiali italiane

immagine 19 maggio - Il colosso farmaceutico Pfizer conferma una riduzione del 18% della propria forza lavoro (6.000 unità), in seguito alla chiusura di nove dei suoi 78 impianti in Nord America ed Europa. Per ora nessun rischio per la filiali italiane.
I tagli non riguarderanno però l'Italia dove il gruppo americano ha 1.658 dipendenti fra Ascoli, Catania e Aprilia (Latina). Secondo quanto si è appreso, la decisione di non intervenire in Italia è stata presa grazie alla mediazione dell'esecutivo e in particolare del ministro della Salute Ferruccio Fazio. “Il piano di riduzione sarà completato - precisa Pfizer - entro il 2015 e prevede la chiusura di otto impianti in Irlanda, Porto Rico e Stati Uniti e la riduzione dell’attività in altre sei fabbriche situate in Germania, Irlanda, Porto Rico, Gran Bretagna e Stati Uniti”.
“Dobbiamo continuare ad adeguarci a un mercato che cambia rapidamente ed estremamente competitivo” afferma il presidente della global manifacturing di Pfizer, Nat Ricciardi. “E questo significa riallineare la nostra rete e ridurre la nostra capacità produttiva, in modo da poterci meglio posizionare per la prossima fase di crescita del settore biofarmaceutico e diversificare le nostre attività”.
“La ristrutturazione della nostra rete globale è essenziale nell’ambito dei nostri sforzi per restare competitivi, così da riuscire a continuare a soddisfare i bisogni dei pazienti e rendere i nostri prodotti più accessibili - prosegue Ricciardi - . Molte società farmaceutiche sono intente a tagliare i propri costi a fronte delle crescenti pressioni sui prezzi e dell’agguerrita concorrenza dei produttori di farmaci generici.
19 maggio 2010
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