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QS Edizioni - sabato 4 maggio 2024

Scienza e Farmaci

Bambini. L’anestesia non pregiudica lo sviluppo del cervello

di Kathryne Doyle
immagine 8 novembre - Secondo un nuovo studio, i bambini esposti ad anestesia per intervento chirurgico prima dei quattro anni, a 16 anni tendono a prendere voti di poco inferiori rispetto ai loro compagni. La “scarsa differenza generale nel rendimento scolastico dopo un intervento chirurgico da bambini è rassicurante”, scrive il team di studio su JAMA Pediatrics, online dal 7 novembre.
(Reuters Health) – Secondo un nuovo studio, i bambini esposti ad anestesia per intervento chirurgico prima dei quattro anni, a 16 anni tendono a prendere voti di poco inferiori rispetto ai loro compagni. La “scarsa differenza generale nel rendimento scolastico dopo un intervento chirurgico da bambini è rassicurante”, scrive il team di studio su JAMA Pediatrics, online dal 7 novembre.

Studiando le cartelle cliniche e le pagelle di più di due milioni di bambini nati in Svezia tra il 1973 e il 1993, i ricercatori hanno individuato 33.000 soggetti sottoposti a intervento chirurgico sotto anestesia prima dei quattro anni e 159.000 bimbi simili sotto molti aspetti ma che non avevano subito interventi o anestesie prima dei 16 anni. In media, quelli sottoposti a anestesia avevano voti scolastici più bassi dello 0.41% a 16 anni e un quoziente intellettivo inferiore dello 0.97% a 18 anni. I bambini esposti a anestesia due o tre volte prima dei quattro anni presentavano volti scolastici più bassi dell’1-2% rispetto al gruppo di confronto, riferiscono gli autori.
 
I commenti
“La differenza è stata minore dell’impatto del livello di istruzione della madre, del sesso e addirittura del mese di nascita”, ha affermato l’autrice principale dello studio, Pia Glatz del Kalmar County Hospital in Svezia.”Nessun bimbo è esposto a anestesia e intervento chirurgico se non è strettamente necessario”, ha continuato Glatz. “Le condizioni necessarie potrebbero essere gravi malformazioni, ernia inguinale o condizioni urologiche e disturbi otorinolaringoiatrici, con problemi uditivi”. “In base a recenti studi su animali, l’esposizione all’anestesia potrebbe modificare lo sviluppo cerebrale, ma le dosi e la durata usate nella pratica pediatrica non hanno prodotto cambiamenti strutturali nei cervelli degli animali”, ha ribadito la studiosa.

Fonte: Odense University Hospital

Kathryne Doyle

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
8 novembre 2016
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