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QS Edizioni - giovedì 2 maggio 2024

Scienza e Farmaci

Parodontite e osteoporosi legate dalla genetica?

immagine 27 luglio - Potrebbe essere un gene che codifica per il recettore cellulare della vitamina D a predisporre alcuni soggetti a entrambe le patologie. Se così fosse la parodontite, che insorge anche con 30 anni di anticipo rispetto all’osteoporosi, sarebbe un’utile spia per identificare precocemente i soggetti a rischio.
Saranno pubblicati sul prossimo numero degli Archives of Oral Biology i risultati di uno studio condotto dall'Istituto di Ricerca fiorentino Microdentistry che per la prima volta evidenziano una correlazione su base genetica tra la parodontite e l’osteoporosi.
“Finora gli unici studi al riguardo erano epidemiologici - ha affermato il fondatore dell’istituto Francesco Martelli -  mentre la nostra ricerca dimostra una causa genetica della correlazione. Inoltre la parodontite si conclama a livello di malattia 20-30 anni prima dell’osteoporosi, ecco perché riteniamo che una diagnosi precoce riesca a limitare tantissimo i danni dell'osteoporosi”.
Lo studio, che ha analizzato alcune variazioni nel gene che codifica per il recettore cellulare della vitamina D (Vdr) su pazienti affetti da parodontite, ha permesso l’identificazione di profili genetici predisponenti alla progressione della malattia parodontale e dell’osteoporosi. In particolare, hanno spiegato i ricercatori, “è stata evidenziata una stretta correlazione tra il genotipo Vdr TaqI TT, associato a bassi livelli sierici di Vitamina D, e lo sviluppo della malattia parodontale con un aumento del rischio di 3,5 volte per la parodontite cronica e 2,7 volte per la parodontite aggressiva. Lo studio del gene del Vdr, fatto anche in giovane età - hanno aggiunto - può quindi fornire indicazioni importanti per la prevenzione della malattia parodontale così come dell’osteoporosi. In caso di suscettibilità genetica è importante quindi associare nella terapia parodontale la somministrazione di vitamina D come integratore dietetico permanente: ciò migliorerà la risposta alla terapia parodontale e implantare. Inoltre, questa valutazione genetica può consentire al medico specialista parodontologo di svolgere un’azione preventiva anche riguardo alla malattia osteoporotica, incoraggiando questi pazienti a sottoporsi a un esame densitometrico per uno screening precoce del rischio di osteoporosi”.
27 luglio 2011
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