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QS Edizioni - sabato 4 maggio 2024

Scienza e Farmaci

Insonnia: l’effetto placebo esiste ed è efficace

di Lisa Rapaport
immagine 4 maggio - Assumere qualcosa prima di mettersi a letto, non necessariamente un farmaco, aiuta chi soffre di insonnia a riposare meglio. A questa conclusione è arrivata la revisione di alcuni studi clinici sul tema, condotta da un team dell’Università di Sydney
(Reuters Health) – L’efficacia dei trattamenti farmacologici per l’insonnia è stata al centro di molti studi clinici, quasi tutti farmaco vs. placebo.Ben Colagiuri e colleghi hanno voluto valutare l’efficacia del placebo negli studi nei quali il gruppo di controllo era costituito da partecipanti che non assumevano alcuna terapia. Il team, quindi, ha esaminato i dati di 13 studi precedentemente pubblicati nei quali alcuni pazienti con insonnia avevano ricevuto un placebo, nella convinzione che si trattasse d un trattamento attivo, ed erano stati messi a confronto con un gruppo di controllo non trattato.
 
In questi studi i partecipanti che avevano assunto il placebo riportavano miglioramenti nella capacità di addormentarsi, nella quantità totale del riposo e nella qualità del sonno. “Il confronto senza trattamento significa che possiamo essere certi che il miglioramento che abbiamo osservato è dovuto ad un effetto placebo vero e proprio, piuttosto che essere un artefatto della semplice partecipazione ad un trial sperimentale”, ha detto Colagiuri. “Lo studio fornisce nuove prove che esistono efficaci effetti placebo per i trattamenti dell’insonnia”.
 
Gli studi utilizzati nell’analisi, combinati insieme, hanno coinvolto un totale di 566 partecipanti che hanno riferito di soffrire d’insonnia e di aver ricevuto quest diagnosi da un medico. Secondo Colagiuri, non è chiaro perché e come il placebo potrebbe aiutare alcune persone a riposare meglio, ma è possibile che solo l’atto di prendere una pillola riduca, in un certo senso l’ansia che ha reso difficile prendere sonno.

Fonte: Sleep Med 2017

Lisa Rapaport


 (Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science)
4 maggio 2017
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