L’uso regolare di integratori multivitaminici nelle 4-6 settimane del periconcepimento da parte di donne in normopeso riduce i rischi di parto pretermine e la necessità di prestare terapie al neonato. È quanto emerso da una ricerca condotta dall’Università di Aarhus (Danimarca) in collaborazione con l’Università di Pittsburgh (Usa), recentemente pubblicata sull’American Journal of Clinic Nutrition e rilanciata oggi dall’’Osservatorio FederSalus.
I risultati della ricerca, infatti, l’assunzione di integratori multivitaminici nel periconcepimento hanno fatto registrare una riduzione del 16% il rischio di parto prematuro e del 17% l’eventualità di dare alla luce bebè sottopeso rispetto al periodo di gestazione. I benefici appena menzionati, tuttavia, sono circoscritti alle gestanti di peso normale, mentre non sono stati riscontrati effetti di sorta nei soggetti in sovrappeso.
Lo studio clinico danese-statunitense è stato condotto su un campione di 35.897 donne che partecipavano al programma DNBC (Danish National Birth Cohort). L’uso di multivitaminici è stato monitorato per un periodo di 12 settimane nel periodo del concepimento. Per parto prematuro è stato assunto convenzionalmente il parto avvenuto prima della 37ª settimana di gestazione.
“E’ possibile che l’assunzione di multivitaminici nel periodo del periconcepimento possa essere una strategia semplice e sicura per migliorare l’esito della gravidanza e che abbia effetti sostanzialmente analoghi all’integrazione di folati,” annotano i ricercatori, che tuttavia invitano a interpretare con cautela i risultati raggiunti, ricordando che i benefici degli integratori alimentari sono in relazione ad altri fattori attinenti lo stile di vita.