toggle menu
QS Edizioni - lunedì 29 aprile 2024

Scienza e Farmaci

Pastiglie contro il fumo. C'è anche la L-cisteina

di Marilynn Larkin
immagine 14 luglio - Uno studio condotto in Finlandia ha reclutato online circa 2.000 fumatori di sigarette, a metà dei quali, casualmente, è stata somministrata una pastiglia di L-cisteina. Hanno smesso di fumare in 331. Lo studio è stato pubblicato da Anticancer Research
(Reuters Health) – Secondo quanto hanno pubblicato su Anticancer Research alcuni ricercatori finlandesi, una nuova pastiglia contenente L-cisteina potrebbe essere un prodotto efficace e non tossico per smettere di fumare. L-cisteina è un amminoacido naturale che elimina l’acetaldeide, una sostanza presente nelle sigarette che si ritiene possa svolgere un ruolo nella dipendenza dal tabacco, migliorando le risposte del cervello alla nicotina.
 
Lo studio
Partendo da queste ipotesi Kari Syrjanen e cinque collaboratori hanno reclutato online quasi 2.000 fumatori di sigarette . In modo casuale, a circa la metà dei fumatori reclutati è stato chiesto di assumere una pastiglia di L-cisteina per ogni sigaretta fumata e all’altra metà di prendere una pastiglia placebo. Tutti i partecipanti hanno tenuto un diario elettronico nel quale dovevano indicare quante sigarette fumavano e quanto erano soddisfatti dal fumo.
 
Complessivamente, 753 persone hanno seguito le indicazioni per l’intero studio e altre 944 lo hanno fatto per la maggior parte del tempo. Ebbene dopo oltre 6 mesi, 331 persone tra quelle che hanno terminato l’intero studio, hanno smesso di fumare: 181 (18,2%) che hanno preso la pastiglia di L-cisteina e 150 (15%) che hanno preso il placebo. In particolare, tra coloro che hanno aderito rigorosamente alle indicazioni, 170 (45,3%) che hanno preso la L-cisteina hanno smesso di fumare rispetto a 134 (35,4%) che hanno preso il placebo. Un minore effetto edonistico per il fumo e alcune sensazioni di aver cambiato il modo di fumare sono stati indicati dai partecipanti come forti motivi per smettere. Il 6% dei partecipanti allo studio ha riportato eventi avversi (non riportati in dettaglio) e il tasso di questi eventi è stato simile in entrambi i gruppi.
 
Fonte: Anticancer Res 2017
 
Marilynn Larkin
 
(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science) 
14 luglio 2017
© QS Edizioni - Riproduzione riservata