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QS Edizioni - venerdì 3 maggio 2024

Scienza e Farmaci

Anche l’edilizia “verde” è a rischio di rilascio di sostanze tossiche

di Ronnie Cohen
immagine 20 settembre - Uno studio su abitazioni ristrutturate di recente in Usa secondo canoni “eco-friendly” avrebbe dimostrato la presenza, all'interno degli edifici, di sostanze potenzialmente tossiche, probabilmente rilasciate dai materiali da costruzione.
(Reuters Health) – L'edilizia 'green' non sarebbe sempre così “amica della salute” come si potrebbe pensare. Un gruppo di ricercatori americani avrebbe riscontrato livelli potenzialmente cancerogeni di sostanze chimiche tossiche all'interno di abitazioni, situate a Boston, di recente ristrutturate in maniera eco-friendly. I risultati sono stati riportati su Environmental International.
 
Trenta abitazioni prese in esame
In tutte le 30 case studiate da Robin Dodson, del Silent Spring Institute di Newton, in Massachusetts, e colleghi, ci sarebbero stati, all'interno delle case, rischi correlabili a concentrazioni elevate nell'aria di almeno un prodotto chimico potenzialmente tossico. I rischi, inoltre, sembravano essere legati sia alla ristrutturazione che agli arredi e ai prodotti per la cura della persona portati dagli occupanti.
 
Oltre 100 sostanze chimiche potenzialmente pericolose
I ricercatori americani hanno raccolto campioni di aria e polvere da 10 unità ristrutturate, prima che venissero nuovamente abitate, e da altre 27 unità da uno a nove mesi dopo che gli occupanti si erano trasferiti. Testando le case prima e dopo la loro occupazione, i ricercatori hanno tracciato la presenza di quasi 100 sostanze chimiche riconosciute o sospette come pericolose a livello di salute.
 

Formaldeide, allergie e asma
Inoltre, sia prima che dopo l'occupazione tutte le unità avevano concentrazioni di formaldeide nell'aria interna che superavano i livelli consigliati dalla U. S. Environmental Protectin Agency. Secondo i ricercatori, questa sostanza, che è associata ad allergia e asma, potrebbe fuoriuscire dai materiali da costruzione. Ma dal momento che i livelli restavano alti anche dopo l'occupazione, il team di ricercatori sospetta che gli occupanti porterebbero la formaldeide con i prodotti della cura della persona.
 
Vernici e isolamento degli edifici
I ritardanti di fiamma, invece, che causerebbero cancro e diminuirebbero la fertilità maschile, sarebbero stati aggiunti all'isolamento dell'edificio, mentre il BDE-47, che sembra apparire dopo che gli occupanti sono entrati in casa e che è stato bandito dal 2005, potrebbe essere stato portato con i mobili usati. Infine, sorprendentemente, i ricercatori hanno trovato sostanze chimiche riscontrabili in creme solari, smalto e profumi emesse da materiali da costruzione, come se fossero state aggiunte a vernici o pavimenti.
 
Alcune sostanze le porta in casa chi ci abita
I consumatori potrebbero migliorare la qualità dell'aria domestica usando prodotti senza profumi, ma non è giusto che i produttori abbiano il permesso di utilizzare queste sostanze chimiche nei loro prodotti, sottolinea la ricercatrice. Secondo Tom Lent dell'Healthy Building Network di Berkley, in California, lo studio fornisce importanti indizi sui prodotti chimici pericolosi che vengono rilasciati dai materiali da costruzione, in modo che l'edilizia possa diventare al tempo stesso sana ed efficiente.
 
Fonte: Environmental International

Ronnie Cohen

(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science)
20 settembre 2017
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