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QS Edizioni - domenica 5 maggio 2024

Scienza e Farmaci

Aids. C’è un nuovo farmaco, dicono migliore di tutti gli altri. Ma si continua a testare

immagine 14 ottobre - Si chiama raltegravir e potrebbe diventare il farmaco di riferimento nella cura della malattia autoimmune. L'annuncio di Merck. Ricerca presentata all'European Aids Conference 2011, in corso a Belgrado (Serbia).
Il farmaco antiretrovirale che fino ad oggi aveva dato i migliori risultati in assoluto nel trattamento dell'Aids era efavirenz. Ma da Belgrado arrivano risultati sorprendenti: sembrerebbe che ci sia un nuovo farmaco, più efficace pronto a strappare il primato. Si tratta di raltegravir, come annunciato da Merck nel corso della tredicesima European Aids Conference (Eacs 2011): si tratta di un farmaco approvato dalla Food and Drug Administration nel 2007 e da allora in fase di prova
I risultati degli ultimi quattro anni sembrano parlare chiaro: raltegravir ha una maggiore efficacia rispetto ad efavirenz. Il medicinale è stato testato su 281 pazienti, di questi oltre il 76 per cento (241 pazienti) è riuscito a conservare livelli non rintracciabili di virus nel sangue (ovvero ha mantenuto una concentrazione minore di 50 copie/mL). Per il farmaco usato precedentemente la percentuale si fermava al 67 per cento (ovvero a 189 su 282 malati trattati con efavirenz).
La terapia con il nuovo farmaco avrebbe, inoltre, dimostrato un più ampio effetto immunologico, aumentando la conta dei linfociti CD4, usualmente chiamati cellule T4: la concentrazione di queste cellule viene di solito usata proprio per schematizzare la progressione della malattia.
Si tratta di un risultato senza precedenti, infatti, non era mai successo che un farmaco dimostrasse una miglior efficacia rispetto ad efavirenz in uno studio clinico. " Tutti gli studi controllati hanno dimostrato, in modo consistente, percentuali estremamente elevate di successo della terapia con raltegravir”, ha commentato, a margine del convegno, il Carlo Federico Perno, docente di Virologia all'Università di Tor Vergata a Roma, aggiungendo: “Oggi, nel concreto della pratica clinica, raltegravir rappresenta chiaramente una delle prime scelte terapeutiche per i pazienti mai trattati in precedenza”.

Laura Berardi
 
14 ottobre 2011
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