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QS Edizioni - sabato 4 maggio 2024

Scienza e Farmaci

Ostruzione dotto nasolacrimale nei bambini. Meglio ritardare l’intervento

di Lorraine Janeczko
immagine 25 settembre - Per correggere l’ostruzione del dotto nasolacrimale, una patologia congenita non rara tra i bambini, meglio aspettare il compimento dell’anno di vita. A suggerirlo è una ricerca effettuata, epr dieci anni, su quasi duemila bambini 
(Reuters Health) – La finestra temporale migliore per valutare l’ostruzione congenita del dotto nasolacrimale è tra nove e 15 mesi di età. A suggerirlo è una ricerca pubblicata su JAMA Ophthalmology da un gruppo di ricercatori della Mayo Clinic di Rochester, in Minnesota, guidati da Brian Mohney.

Lo studio
. Mohney e colleghi hanno rivisto i dati raccolti in dieci anni su quasi duemila bambini inclusi nel database Rochester Epidemiology Project, ai quali erano stati diagnosticati i sintomi dell’ostruzione congenita del dotto nasolacrimale nel loro primo anno di vita. Nel 47,3% dei neonati, questa condizione si è risolta spontaneamente a tre mesi di età. Percentuale di risoluzioni spontanee che aumentavano con il passare dei mesi, arrivando al 66,4% a sei mesi, al 75,7% a nove mesi e al 78,4% a un anno.
 
ll tasso di risoluzione della patologia è diminuito significativamente nel tempo ed è risultato del 35% più veloce nei bambini sotto il mese di età rispetto a quelli di tre mesi, del 43% più veloce a tre mesi rispetto a sei, e del 39% più veloce a sei mesi rispetto a nove mesi, mentre la differenza non è stata significativa tra nove mesi e un anno.

Fonte: JAMA Ophthalmology
 

Lorraine Janeczko
 

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
 
25 settembre 2018
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