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QS Edizioni - venerdì 3 maggio 2024

Scienza e Farmaci

Paralisi cerebrale. Le performance motorie possono migliorare negli anni

immagine 5 ottobre - Le persone con paralisi cerebrale continuerebbero a sviluppare la performance motoria anche dopo aver raggiunto i loro limiti di sviluppo nel corso dell’infanzia. È quanto emerge da una ricerca olandese pubblicata da Pediatrics. 

(Reuters Health) – Lo studio dello sviluppo delle capacità motore nelle persone con paralisi cerebrale, ovvero ciò che un individuo può fare, vanta una letteratura ragguardevole, mentre sullo sviluppo delle prestazioni motorie, ovvero ciò che un individuo effettivamente fa nel suo ambiente, non sono disponibili molti lavori. I due aspetti sono correlati, ma lo sviluppo della capacità motoria, secondo quanto evidenziato dagli autori, non si traduce necessariamente in uno sviluppo identico nelle prestazioni motorie.
 
Lo studio. 
Partendo da questa premessa, i ricercatori del VU University Medical Center di Amsterdam, guidati da Marloes van Gorp, hanno valutato le curve di sviluppo della performance motoria in 421 persone affette da paralisi, da quando erano bambini fino all’età adulta. Gli individui facevano parte dello studio PERRIN. Van Gorp e colleghi hanno scoperto che gli individui con capacità di deambulazione arrivavano ai massimi livelli di prestazione tra i sei e gli otto anni, mentre tra gli 11 e i 14 anni arrivavano a fare attività di cura della persona, come vestirsi e pettinarsi. Tra i 26 e i 32 anni di età, invece, riuscivano a compiere anche attività domestiche come fare il bucato e cucinare e tra i 22 e i 26 anni riuscivano a usare un conto bancario o ad acquisire competenze lavorative.

Le conclusioni. 
Secondo gli autori dello studio, gli operatori sanitari “dovrebbero essere a conoscenza della capacità di sviluppare ulteriormente la funzionalità motoria dei bambini con paralisi, anche dopo che hanno raggiunto il loro limite”. Anche se, le persone gravemente colpite “hanno mostrato uno sviluppo peggiore delle prestazioni motorie e delle attività quotidiane”. In ogni caso, secondo van Gorp e colleghi, sono necessari ulteriori studi per determinare quali fattori, oltre a quelli legati alla paralisi, possono condizionare lo sviluppo delle prestazioni. Infine, sarebbe utile esaminare quali interventi, e in quale momento dello sviluppo, possono migliorare i livelli di prestazione.

Fonte: Pediatrics

 
Reuters Staff

 
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
5 ottobre 2018
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